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HomeNotizieBerlusconi condannato. Il cerino, ormai consumato, torna nelle mani del PD

Berlusconi condannato. Il cerino, ormai consumato, torna nelle mani del PD

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Berlusconi Bersanidi Simone Alliva   twitter@SimoneSashaAlli

La Cassazione conferma la sentenza di condanna a quattro anni di carcere: Berlusconi ha frodato il fisco. Una pena di 4 anni (3 anni coperti dall’indulto, un anno con le opzioni degli arresti domiciliari o dei servizi sociali) e l’interdizione da ridefinire secondo tempi tecnici, quando la corte d’appello di Milano (altra sezione) si riunirà. Una sorte segnata e che sarà definita tra qualche mese (l’interdizione sarà solo ricalcolata e il rinvio blocca il pericolo di prescrizione, secondo l’articolo 159 del codice penale).

Così il cerino, ormai consumato, torna nelle mani del PD. Dopo essere riusciti a resuscitare politicamente Berlusconi con le ultime elezioni e a fondare l’alleanza impensabile PD-PDL, il Partito Democratico ha di nuovo l’opportunità di fare un gesto di decenza. Di fronte a questo che è di fatto il Parlamento più ingovernabile di quanti se ne siano finora visti nella storia della Repubblica, possiamo attenderci una cosa sola: che duri poco, cioè che abbia il coraggio di un dignitoso ‘harakiri’, riconoscendo di dovere la propria esistenza ad una legge elettorale ispirata per metà alla truffa e per l’altra metà alla demenza, e varandone un’altra che rimandi il Parlamento a casa e i cittadini alle urne.

Per fare questo, non servono eroi o kamikaze. Bastano, cioè basterebbero, dei galantuomini. Basta un gesto di galanteria per seppellire definitivamente il cadavere del berlusconismo e porre fine a questo inutile governo di strette intese che fino ad oggi non ha realizzato nulla. Sulla pelle del Paese si recita da anni un copione tragico, quello di un uomo che tiene un intero parlamento sotto scacco, impegnato alla risoluzione dei suoi problemi personali. Certamente è alto il rischio di vedere spazzata via una classe dirigente che è finita, come ciascuno può vedere, in un matrimonio ufficiale con Berlusconi dopo essere stata per decenni anti-berlusconiana di fatto (”Con il Cavaliere nemmeno un caffe” disse Bersani ed era solo febbraio). Sono sicuro che gli elettori siano pronti a correre il rischio.

Il dopo-Berlusconi, insomma, che tanti, da tanto tempo, aspettano è alle porte? Sì/no/forse? E semmai, quando? Il tempo della melina è davvero scaduto. Gli spettatori di questo ping pong con la pallina sospesa a mezz’aria sono tutti, a destra e a sinistra, nervosi e stanchi, gli esiti dello stallo pericolosissimi. Passeremo Natale così? Arriveremo indenni all’anno nuovo? Senza riforme, con un parlamento bloccato. E l’Italia, intanto? Sono domande che gravano esclusivamente sulle spalle del Partito Democratico, l’unico in grado di dare a questo paese uno colpo di reni alla coscienza.

 

 

 

 

©Simone Alliva 2013
©gaiaitalia.com 2013
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