Lascia a bocca aperta leggere i commenti dei blog e dei siti gay seri, quelli con queer o gay nel dominio, quelli che – ad esempio – pubblicano la notizia trascendentale di un Marco Carta che va a divertirsi al Gay Village, canta una canzone di Madonna mentre balla e poi posta il video sul web (cosa c’è di tanto strano?), poi la domanda -forse posta per evitare che il cantante Carta possa pensare si spettegoli sulla sua sessualità come se ce ne futtesse a nuje di ciò che fa a letto e con chi- si sottolinea che il Gay Village è pieno di etero e ci si chiede perché non abbia ancora cambiato nome, jo! jo! jo! jo! jo! this is so amusing…
Non ha cambiato nome perché per fortuna esistono luoghi che si chiamano Gay Qualcosa e sono aperti anche a quelle persone etero che non pensano, come fanno invece molti gay, che i luoghi gay devono essere gay e punto.
Come certi siti appunto.
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