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Di elezioni, politica, voti guadagnati e persi, golpisti e compassione: una storia vera

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Dito Mediodi Giancarlo Grassi

C’è sempre qualche intollerante che abbocca ai nostri provocatori tweet, che lanciamo con sprezzo del pericolo e della possibile perdita di followers.

Basandoci sui dati provvisori che arrivavano con straziante lentezza dalla Sicilia, avevamo ipotizzato la possibile “scomparsa” del M5S vittima di un’impresa che solo a Grillo poteva riuscire, “spappolare” il movimento dal suo interno, in pochi mesi, dopo essere stato il primo partito dell’Isola, con percentuali dei candidati che a stento, a parte Ragusa, dove il M5S arriva al ballottaggio, arrivano al 6% dei suffragi.

Non stiamo manifestando né gioia, né dispiacere, raccontiamo e punto.

Immediatamente siamo stati raggiunti da tweet di movimentisti cinque stelluti che, a parte la capacità di insultare, ne manifestavano poche altre. Uno in particolare ci ha colpito, quello di una movimentista cinque stelluta che parlava di “golpe”, “golpisti”, e compassione per i “disgraziati” e non per i “delinquenti” che rovinano la loro vita, con la violenza verbale e la conoscenza superficiale delle cose che caratterizza chi passa il suo tempo twittando incongruenze e insulti, dando la colpa agli altri, invece di cercare una soluzione che se cercata prima o poi si trova.

E’ questo ciò che ci spaventa: i movimentisticinquestelluti che reagiscono con livore ad ogni opinione contraria al loro movimento, sono gli stessi che pretendono rispetto dagli altri, senza sapere evidentemente cosa sia il rispetto; sono gli stessi che pretendono di gridare “ladri”, “golpisti”, “delinquenti” impunemente, a chiunque, ad ogni piè sospinto, ad ogni opinione che non collimi, (quando noi facciamo informazione, il proprietario delle testate fa enormi sforzi per mantenerle in vita, e tutto ci sentiamo fuorché delinquenti o allineati) minando di fatto, con il loro comportamento, i pilastri di quella libertà di cui vaneggiano quando è la loro e contro la quale lanciano insulti quando è quella degli altri: quella di dire come la pensano.

La rivoluzione di Grillo, per il momento, è questa. L’apporto dei votanti a Cinque Stelle per il momento è questo. E ripeto, l’ho scritto tante volte, mi fa imbestialire vedere come si sta distruggendo, in pochi mesi, un Movimento straordinario, che avrebbe davvero il potere di cambiare l’Italia, se non si reggesse sull’intolleranza, sulle grida, e sulla poca preparazione (perché gli ignoranti, gli impreparati, quelli a cui si può parlare da “pancia a pancia” si dominano meglio).

 

 

 

 

 

 

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