Insomma si è dato tanto da fare per poi scoprire che il parlamento per cui ha fatto il diavolo a quattro e dove è riuscito a piazzare 113 deputati (più una settantina di senatori), è una “tomba maleodorante”, un luogo ca fète.
Naturalmente la dichiarazione avviene il giorno in cui due dei suoi gli hanno detto bye bye e sono entrati nel Gruppo Misto del parlamento, come vi abbiamo raccontato ieri.
Per il leader del M5S (leggete qui dal suo blog) il “Parlamento (…) va riformato? Abolito?”, ma non da risposte, come non ne ha date fino ad ora a parte reclamare per la Vigilanza RAI che ha avuto, si limita a sottolineare “che oggi come oggi non serve a nulla”.
Grillo dovrebbe andare a fare un po’ d’esperienza di dissidenza sotto la presidenza Putin, per dirne una, così magari potrebbe cambiare un po’ idea, o almeno usare dei toni civili, non da moderno dittatore piccolo piccolo; esperto in comunicazione, e forse parlando anche un po’ a se stesso aggiunge che (il Parlamento) “emette sussurri, rantoli, gemiti come un corpo in agonia che sono raccolti da volenterosi giornalisti per il gossip quotidiano”.
Dopo le boutade ad effetto mediatico, Grillo fa anche un’analisi più seria, che qui riportiamo: “Il Parlamento è sovrano in materia legislativa secondo l’articolo 76 della Costituzione “L’esercizio della funzione legislativa non può essere delegato al Governo se non con determinazione di principi e criteri direttivi e soltanto per tempo limitato e per oggetti definiti”. Fare leggi è il suo compito, ma le leggi, al suo posto, le fa il Governo sotto forma di decreti a pioggia, quasi sempre approvati in aula. Il Governo, in teoria, ha il compito di governare, non di sostituirsi al Parlamento. Camera e Senato, sono diventati un luogo di nominati che approvano le leggi del Governo. Una situazione degna di deliri da funghi allucinogeni». «Il Parlamento può sfiduciare il Governo in carica, unico titolato a farlo, sempre secondo la Costituzione (art. 94). Ma anche questo potere gli è stato sottratto con l’avvento di Monti eletto senza alcun voto di sfiducia a Berlusconi. “Vuolsi così colà dove si puote”. I parlamentari stessi non sono tenuti alla presenza in aula. Alcuni si vedono una o due volte all’anno…”.