L’assassinio del 18enne Clement Méric ad opera di due skinheads che lo hanno massacrato con pugni di ferro, mi ha lasciato sconvolto.
Tanto sconvolto da chiedere alla mia redazione di fare in modo di evitare ogni espressione che possa essere ricondotta all’odio razzista.
La società francese, dopo l’approvazione del matrimonio ugualitario è scossa da un’omofobia feroce, ma noi non sappiamo ancora se Clement è stato ucciso per odio omofobo o per la sua presunta appartenenza al gruppo di sinistra con cui gli assassini avevano avuto un violento alterco nello shop di Parigi da cui poi il giovane è uscito andando incontro alla morte.
Quello che sconcerta sono i toni violentissimi che l’opposizione di destra, le associazioni cattoliche, gli integralismi religiosi, hanno utilizzato nella loro opposizione a una legge che ha fatto avanzare tutta la società francese.
Non mi importa nulla che alla fine dei conti siano proprio loro, destra e integralisti religiosi, ad uscire con le ossa rotte, politicamente parlando, da questo scontro; che siano proprio loro coloro che vogliono far regredire la società francese con i loro attacchi barbari, la loro intolleranza, il fomentare l’odio.
Mi importa che un giovane di 18anni è stato ammazzato come un cane da altri giovani che hanno visto in lui un nemico da eliminare fisicamente, non un’idea da contrastare civilmente.
Credo fosse Pasolini, anzi sono sicuro che fosse proprio lui, colui che diceva che “A parole dissennate prima o poi corrispondono azioni dissennate”. Una frase più che mai d’attualità.
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