Si chiama Jonathan Zamora e stava tranquillamente passeggiando per Città del Messico quando alcuni poliziotti si sono avvicinati arrestandolo e obbligandolo a salire sul loro furgone, apparentemente senza motivo, come il portale Change.org racconta dopo avere raccolto la storia del giovane, secondo le cui dichiarazioni, riprese anche dal sito spagnolo Universogay.com, uno dei poliziotti gli disse che se voleva la libertà doveva praticargli una fellatio.
Al fermo “no” del giovane il poliziotto risponde con grida e una bastonata. Poi il giovane viene chiuso in carcere. Dopo avere reclamato che tra i suoi diritti c’è quello di poter fare una telefonata, i poliziotti lo pestano di nuovo per poi accompagnarlo in Ospedale perché ci sono andati giù pesanti. Per fortuna le lesioni riportate dal giovane sono meno gravi di quanto pensato (temuto, sperato?) dalle forse dell’ordine (sic) messicane.
Dopo essere stato riaccompagnato in prigione, il giovane viene liberato dopo un’altra mezz’ora non prima che i poliziotti gli diano da firmare un foglio dove sta scritto che gli sono state rese tutte le sue cose. Siccome il suo cellulare è sparito, ed anche itutti i soldi dal suo portafogli, il giovane rifiuta di firmare.
Al suo ritorno a casa Jonathan Zamora ha immediatamente scritto al Capo del Governo della regione Miguel Ángel Mancera, e ad altre autorità affinché aprano una seria inchiesta.
La Polizia messicana è tra le più corrotte del mondo e i casi di abuso sui cittadini sono ormai frequentissimi.
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