Non è che Leoluca Orlando con le piume di struzzo fucsia sia proprio un esempio esteticamente da seguire, anzi. E francamente, c’ho pensato alcuni giorni prima di scrivere sull’argomento (e potevi pensarci ancora, direte voi) non mi sembra che un Sindaco con le piume di struzzo fucsia per presentare il Gay Pride sia un esempio da seguire generally speaking…
Sono gay e vivo con il mio compagno da un numero elevato di anni, ma le piume fucsia non me le sono messe mai nemmeno a Carnevale, né conto di mettermele mai per nessun motivo, e nemmeno il mio compagno. I nostri amici sono uomini che amano altri uomini, non hanno commentato granché bene la foto del Sindaco Orlando in stile Priscilla.
L’idea delle piume fucsia è stata una trovata machista e insulsa che ricalca i soliti imbecilli stereotipi su una omosessualità fatta di piume, lustrini e semitravestitismo da campagna o da cabaret del secolo scorso che, francamente, ci ha rotto i coglioni.
Magari le piume fucsia sul collo del Sindaco Orlando servivano all’interno di un contesto (quale?)… Già che c’erano potevano disseminare sul tavolo bicchieroni di daiquiri decorati con ombrellini in tinta, nella stanza coriandoli e paillettes e disseminare qua e di là scarpe col tacco di diverso colore, naturalmente spaiate, suggeriamo il verde elettrico che fa tanto contrasto col fucsia delle piume, e giá che c’eravamo invitare anche Moira Orfei, che così col camp facevamo bingo.
Gli uomini che amano altri uomini, le donne che amano altre donne, sono qualcosa di più di simboli retrivi, vecchi, machisti, omofobi, intolleranti, che richiamano vecchi pregiudizi sull’omosessualità, e che servono solo alla stampa.
Mi lascia sconcertato che si sia scivolati nel pessimo gusto durante la prsentazione del Gay Pride di Palermo, evento importantissimo non solo per la Sicilia, ma per le persone lgtb di tutt’Italia.
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