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“Perché una persona gay o lesbica dovrebbe votare PD?”, nostra intervista ad Aurelio Mancuso

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Aurelio-Mancuso-00di Maximiliano Calvo

Il 24 febbraio è la data delle elezioni: a meno di un mese dalle consultazioni l’impressione è che si continui a giocare il destino di certa politica italiana sulla pelle dei gay e delle lesbiche italiani. Bersani promette, Buttiglione dice la sua, altri esponenti di sinistra si sbagliano e ritrattano (troppo timidamente), un parte del paese è silentemente favorevole, si alzano cialtroni per gridare “Al frocio! Al frocio!” e via di questo passo. Nel corso dei prossimi giorni cercheremo di intervistare quanti più personaggi della politica possibili, legati o no al movimento lgtb, per farci un’idea di cosa succederà nella vita della persone omosessuali italiane dopo le prossime elezioni. Molti di coloro che ci hanno risposto che sono disposti a una intervista sono di centrosinistra. Credeteci o no, i candidati di centro-destra nemmeno ci rispondono. Ma continueremo a chiedere loro di concederci un’intervista anche pubblicamente, come abbiamo fatto già tre volte con Gianfranco Fini via Twitter, che nemmeno ci ha degnato di un no.

La prima intervista pre-elettorale è ad Aurelio Mancuso, già presidente di Arcigay, fondatore di Equality Italia, che già è intervenuto diverse volte sulle nostre pagine e al quale abbiamo rivolto diverse domande. Eccole.

Perché una persona gay o lesbica dovrebbe votare PD?

Per essere certo di avere in Parlamento un partito, che è concretamente intenzionato a lavorare su leggi che cambino finalmente la nostra vita quotidiana. Bisogna ricordare sempre, che senza il Pd sarà impossibile approvare qualsiasi provvedimento, visto che la destra nel suo complesso non ha una posizione favorevole rispetto ai diritti civili.

Bersani continua a parlare di coppie gay riferendosi al modello alla tedesca che è  una legge che non garantisce piena uguaglianza, è vero che siamo ancora al Medio Evo in questo Paese, ma sbilanciarsi un po’ di più non si poteva?

Il candidato premier del centro sinistra interpreta la sua proposta come un primo passo verso la piena uguaglianza. Personalmente ritengo che la soluzione giusta sia il matrimonio per tutti, e insieme ad altri ho condotto fino in fondo la battaglia dentro il Pd. Purtroppo abbiamo dovuto anche sventare il tentativo, subdolo perché non dichiarato chiaramente, di attestare il partito su proposte tipo i Dico, da parte della minoranza agguerrita dell’area cattolica proveniente  dalla Margherita e non solo. Dentro il Pd e nell’elettorato del centro sinistra il consenso sul matrimonio è maggioritario e sarà per esempio utile verificare quanti parlamentari lo saranno. E’ unAurelio-Mancuso-01 aspetto che intendo indagare, perché è innegabile che sarà decisivo per poter ottenere un pacchetto di leggi di libertà. Più parlamentari del Pd saranno a favore del matrimonio e più certa sarà la possibilità di avere subito una buona legge sulle unioni civili.

L’uscita di Anna Finocchiaro sulle famiglie etero è stata frutto di una casualità, di una causalità o di un ictus?

La cosa che mi ha colpito è che a seguito di un’immediata protesta sui social network la Finocchiaro ha dovuto chiedere scusa e rettificare le sue esternazioni, ammettendo che vi sono diverse tipologie di famiglie. Il tempo delle incertezze è finito e tutti i dirigenti del Pd devono sapere che sono sotto osservazione. Nessuna offesa, nessuna posizione discriminatoria sarà più tollerata.

Rispetto ai candidati PD che dovrebbero lavorare per le persone LGTB, riferendoci senza far nomi a Sergio Lo Giudice, non abbiamo notizie di suoi straordinari risultati dentro Arcigay ad esempio, perché dovremmo fidarci di lui (e non ci risponda chiedetelo a lui perché lo faremo senz’altro)…?

Sergio è una persona metodica, seria, che insegue obiettivi concreti con tenacia e pazienza. Ho lavorato al suo fianco per molti anni e posso dire che la sua opera di cambiamento, per esempio, in Arcigay, seppur non percepita pubblicamente, è stata profonda e importante. Sosterrò il suo lavoro al Senato, dove sarà eletta anche Anna Paola Concia, perché sono certo che come ha fatto in Arcigay e nel Consiglio Comunale di Bologna, saprà essere un nostro ottimo rappresentante.

Se lei è così affidabile sui temi LGTB perché sta fuori e non dentro?

Non è un mistero che in questi anni abbia contribuito a rendere robusta una proposta sui diritti civili dentro il PD. Non solo rispetto ai temi lgbt ma su varie questioni, che oggi finalmente sono dentro il programma del candidato premier. Mantengo per ora una posizione di semplice iscritto al partito (a differenza di tanti che parlano di rinnovamento, di distinzione dei ruoli, il sottoscritto non ricopre incarichi di partito da 15 anni) preferendo l’impegno nelle reti sociali e civili. Può darsi che nel futuro il Pd mi chieda una diretta responsabilizzazione, valuterò insieme al gruppo con cui ho costruito l’esperienza cui tengo di più: Equality Italia.

Aurelio-Mancuso-02Siamo sicuri che il PD rispetterà ciò che ha promesso?

Ho imparato dalle esperienze passate di governo del centro sinistra che fidarsi è un errore politico. Bisogna non mollare la presa, e dopo le elezioni o la collettività lgbt si impegnerà davvero a pressare il centro sinistra, o il rischio di mediazioni al ribasso, di diluizione dei tempi è dietro l’angolo. Bersani è seriamente intenzionato a rispettare le promesse, avrà però bisogno di un sostegno sociale vasto e puntale.

Siamo sicuri che le coppie omosessuali vogliano davvero sposarsi e non stiano ancora a pensare a come dire alla loro madre che sono gay?

La questione che ponete è assai importante. Anche nei Paesi dove esiste una legge sul matrimonio gay, non si assiste a sposalizi di massa, se non nei primi giorni di euforia per la vittoria. Il matrimonio è un diritto non una costrizione, e rivendico il fatto che ci siano tanti gay e lesbiche che non vogliano accedere a questa possibilità, così come non vogliono divenire genitori. Il tema è sempre lo stesso: la legge deve stabilire uguaglianza, parità, tutele, poi i cittadini scelgono autonomamente come organizzare la propria vita. Molti gay continueranno a non aver coraggio finché non saranno riconosciuti come soggetti di diritto, e allo stesso tempo serve una maggiore forza della comunità lgbt affinché si ottengano le leggi. E’ evidente che la comunità gay italiana non è all’altezza delle occasioni che si aprono in questa nuova fase politica, pesa ancora troppo la delusione degli anni passati, anche tra i gay la sfiducia è diffusa.

Si può dire che non si regolarizzano le coppie omosessuali perché i soldi per la reversibilità delle pensioni non ci sono?

Il tema della reversibilità delle pensioni è generale, non bisogna dimenticare che esistono proposte per abolirla o perlomeno di ridimensionarla fortemente. In verità viste le varie riforme pensionistiche tra pochi anni si tratterà di pochi soldi. Ma voglio esser chiaro: i gay pagano le tasse come tutti, quindi, questo diritto deve esser riconosciuto.

Come la mettiamo con Donna Rosy Bindi?

Il candidato a premier è Pierluigi Bersani, che ha ricevuto milioni di voti alle Primarie, così Rosy Bindi come tutti i futuri eletti, dovrà rispettare il programma del centro sinistra. Sono certo che si rende conto che ciò che avvenne nel 2007 non è più possibile. Il testo di legge non sarà il frutto di un lavoro tra due ministre (Pollastrini per i Ds e lei per la Margherita), oggi c’è il Pd, la scelta è stata fatta, ora bisogna essere conseguenti.

Parlando di diritti LGTB, non ha fatto più il Movimento 5 Stelle in Sicilia in due mesi che Vendola in otto anni in Puglia?Aurelio-Mancuso-03

Intanto si tratta di una proposta di legge regionale, nulla è ancora stato votato, ma ritengo che il M5S possa dimostrare nei fatti anche in Parlamento che è una proposta di cambiamento, e proprio sui temi dei diritti civili. Ho scritto recentemente che proprio al Senato, dove è possibile un’incertezza sui numeri, il movimento di Grillo potrebbe contribuire a formare una maggioranza trasversale che approvi le unioni civili, le norme contro l’omofobia. Anche loro, come tutti i partiti, dovranno esser valutati per quello che faranno in Parlamento. Per questo, se fossi il centro sinistra inizierei la discussione sui provvedimenti citati proprio dal Senato, perché è inutile perder tempo, alla Camera si sa che la maggioranza è assicurata, invece a Palazzo Madama si dovranno superare i veri scogli. Per quanto riguarda Vendola, la Puglia è stata in questi anni un esempio concreto di inclusione e di emancipazione dalle discriminazioni secolari.

Come la vede Lei tutta questa storia (non quella della Bindi, quella delle coppie lgtb, dei matrimoni, eccetera…)

Il lavoro vero inizierà il giorno dopo le elezioni, in particolare il Pd dovrà dimostrare di crederci davvero. C’è bisogno di coordinamento tra gli eletti lgbt di tutto il centro sinistra, di azione e di vigilanza dentro il partito, di intreccio tra il lavoro dei gruppi parlamentari, del governo, delle strutture dei partiti. Insomma questa volta non si scherza, potrebbe esser necessaria una cabina di regia. Il centro sinistra si gioca molto in questa partita, perché è la sua stessa utilità politica e valoriale che è messa in discussione. Non faccio previsioni, ma vorrei presto poter regolarizzare il mio legame d’amore, quindi poter continuare ad essere iscritto al Pd

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