di La Lurida twitter@lalurida
Un vero e proprio (patetico) show, quello di Al Tappone a Otto e Mezzo, nessun rispetto per la conduttrice, che è una donna e sappiamo bene il concetto che lui ha delle donne a parte quelle che si gettano ai suoi piedi (che in qualche modo bisogna pur sembrare più basse di lui), dove ne ha dette di ogni, tutto e il suo contrario, in sostanza non ha detto niente.
Ci informa che è diventato nonno per la settima volta e per la settima volta non ce ne frega un cazzo, Lilli Gruber è stata più fine (“Dopo la pubblicità cose che interessano sul serio agli italiani”, ma si è sbagliata), ha inventato numeri, cifre, ha accusato la Deutsche Bank della crisi, ha parlato di ingegneria finanziaria, di gente che comprava di qua e di là, di interessi sullo spread spagnolo al 14% poi poi al 7% (che tutto questo parlare a vanvera della Spagna a noi ci sta anche un po’ sui coglioni, dato che la nostra sede è in Spagna e ne sappiamo assai più di molti), ha elencato tutte le cose fatte dai suoi governi in vent’anni di barzellette e Italia di plastica, dicendo che fu lui a togliere il servizio di leva obbligatorio per i giovani.
Mentiva, come sempre: lo fece D’Alema durante la sua triste esperienza di governo.
Chiude Berlusca, tentando di schiaffeggiare moralmente la Gruber, le rinfaccia la sua poca professionalità e il suo fare televisione settaria. Non possiamo non pensare alla D’Urso, alla sua inconsistenza, alla sua piaggeria, non possiamo non pensare ai servi che quotidianamente si affacciano dagli schermi delle sue televisioni, ai giornali di sua proprietà (“Abbiamo i grandi giornali contro!”, è un genio del male). Quindi il capolavoro.
Lilli Gruber accenna alla sentenza di Milano a favore di Veronica Lario e lui commenta che è stata emessa da tre giudici donne, femministe e comuniste.
Questa è l’essenza del suo pensiero, donne zitte, che sono il Capo. O zoccole o zitte. E se vi mettete di traverso vi sistemo, anche se siete giudici, come sistemerò l’impianto Costituzionale che non mi permette di fare i cazzi miei, perché se non posso fare i cazzi miei tutto va riorganizzato, non mi sento libero. Perché si chiama Popolo delle Libertà (le sue, non le nostre).
L’Ometto che ha più vite che rughe. E’ un record, ma è soprattutto un rischio.
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)