E’ Paul Ryan, Ayatollah dell’ala ultraconservatrice repubblicana, quel Tea Party che toglie il sonno agli elettori moderati della destra americana e che rappresenta il pericolo numero uno per l’evoluzione prossima ventura degli Stati uniti, il numero due scelto (sic) da Romney per cercare di evitare l’astensione degli ultraconservatori.
Paul Ryan ha già fatto sapere di che pasta è fatto, dichiarando che i diritti umani sono decisi ”dalla natura e da Dio”, e schierandosi in ripetute occasioni contro leggi antidiscriminazione e contro il matrimonio ugualitario. La coppia di repubblicani la cui parole d’ordine sono intolleranza e omofobia, hanno fatto chiaramente capire che potrebbero trasformare gli USA in una teocrazia di stampo iraniano se dovessero vincere la battaglia con Barack Obama nel novembre prossimo.