Importa qualcosa che ci sia una crisi spaventosa, che l’omofobia imperi, che l’Italia sia spaventosamente razzista e che i suoi giovani non vedano un futuro che non vada più in là del mostrare le chiappe (o le tette) al Grande Fratello? Se anche importasse, e tutto questo lasciasse un segno, non c’è problema.
C’è Santa Maria (De Filippi) che dall’Arena di Verona viene portata in trionfo dall’Italia intera, Lei: testimone integro della regressione culturale italiana via televisione osannata nel suo biondo fulgore eterno-giovanile da ragazze e ragazzi con madri al seguito. Padri pochi. Quanta verità c’è dietro lo show? Non lo sappiamo, ma agli italici telespettatori non importa nulla della verità: hanno votato un uomo di cartapesta, sostenuto governi inesistenti e sono stati attaccati a schermi televisivi che raccontano una realtà virtuale senza dire ”bah” attaccando i pochi rimasti che continuano a usare il buonsenso.
Il trionfo del nulla sta scritto nei geni dell’Italia. Lo dice anche il 14% di voti a Grillo. E il 50% che non va a votare. Oltre al trionfo di Santa Maria (De Filippi).
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