Si è dimesso come una star che ritira l’Oscar, incurante del lancio di monetine, delle grida ”Mafioso” e dell’Halleluja di Hendel (geniale trovata!).
Ha detto poche cose, concludendo con una minaccia: ”Gli stacchiamo la spina quando vogliamo” e ”Non pensi di candidarsi alle elezioni”. Non cambia, l’Ometto. Ciò che sa fare è minacciare, fare il dittatore dello stato libero di Forza Italia dove chi è con lui fa i cazzi suoi chi è contro di lui è un delinquente. Ora Mario Monti otterrà la maggioranza richiesta per essere Primo Ministro? Dove dirigeranno le loro bombe mediatiche i servi di Al Tappone impiegati nelle sue televisioni, nei suoi giornali, radio? Cosa si inventeranno per sabotare l’operato di uno degli Italiani che più credito ha all’estero (al contrario dell’ex premier)? Adesso, lo ripetiamo, l’Ometto è più pericoloso che mai. Fingeremo di dimenticarci di sottolineare quanto sia curioso che un uomo che del mercato (il suo) ha fatto il suo credo venga fanculato dal mercato. Fingeremo di ignorare che Al Tappone, Dittatore da Arcore, cade nello stesso anno in cui i suoi amichetti Ben Alì e Gheddafi vengono fatti fuori dal popolo (chi di fatto e chi no). Lui lo disse, pochi giorni fa: Sic Transit Gloria Mundi. Cioè, si è tolto dai coglioni (sarà vero?).
Ci permettiamo di pubblicare la geniale vignetta di Vauro, nata per celebrare l’evento…
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