Era necessario un colpo di teatro e la politica di invisibilità dei responsabili dei fallimenti e della visibilità inutile del movimento ha trionfato ancora una volta. Complice inconsapevole Lady Gaga che, prima del
miniconcerto di chiusura di Europride 2011, ha detto con parole semplici e empatiche fin dove si può, ciò che non si sarebbe potuto ascoltare più se solo gli inutili cialtroni che governano il panorama politico lgbt italiano avessero saputo parlare alla gente invece di gridare al proprio ombelico. Non ce l’abbiamo con Lady Gaga che ci piace molto e ci diverte con la sua potente dance e il suo stile eccessivo, diciamo che ancora una volta in Italia si è vissuto il trionfo della visibilità lgbt sui media. Dietro tutto questo, il vuoto assoluto. P.S. Erano un milione, no cinquecentomila, ‘nsomma un sacco di gente.
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