Negli ultimi giorni si è assistito allo scatenarsi dell’ennesimo putiferio mediatico, sul quale i siti gay hanno costruito una mare di contatti, provocato dalle notizie sulla presunta omosessualità di Ratzinger. Non
ci frega proprio nulla del privato del sacro vecchietto, più che della sua sessualità ci dovremmo preoccupare della sua opera di medievalizzazione della chiesa e della sua strategia di trasformarne i fedeli in fanatici integralisti pronti a tutto in nome della invocata cristiana martirizzazione (che sarebbe la dimostrazione della validità del loro credo). Non ci interessa granché che Ratzinger sia omosessuale o no, ci preoccupa di più la sua costante invasione di terreni laici, la sua vuota teoria sul relativismo, il suo estremodestrismo, la sua politica rispetto alla pedofilia, il populismo di cui riempie le sue patetiche omelie, la sua costante criminalizzazione dell’Altro, sia omosessuale o musulmano o donna non importa, la sua abilità nell’inventarsi gesti eclatanti costruiti sul nulla (come la beatificazione del papa polacco). Dei suoi gusti sessuali non ce ne frega niente, e non dovrebbe fregare niente a nessuno, perché se per fare politica c’è bisogno di dire che questo o quello vanno a letto con quello o quell’altro siamo davvero con l’acqua alla gola. Ma cosa lo dico a fare?
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