Il discorso di Mubarak visto alla televisione ha suonato patetico, falso e ipocrita. L’ultimo faraone d’Egitto – che in Italia ne è rimasto un altro (sic) – ha giocato con le parole per dire che continuerà a fare
quello che vuole. Come un arrogante e cieco padre-padrone ha ricordato il suo impegno per la nazione, quando milioni di egiziani sono lì a ricordargli ciò che non ha fatto. Ha parlato di trasferimento di poteri, al suo collaboratore più diretto, inviso alla popolazione. Ha gridato la sua indipendenza dagli stranieri, quando tutto il mondo – egiziani compresi – sa che non è così. Molto ha parlato, niente ha fatto. Ha solo prolungato la sua agonia.
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