Come già è successo per la rivoluzione tunisina, un numero elevato di persone omosessuali, per lo più anonime e organizzate attraverso gruppi su Facebook, in associazioni clandestine e blogs, sarebbe
alla testa della rivoluzione in Egitto. In maniera anonima, ma fortemente presenti, le persone LGBT egiziane reclamano il loro giusto diritto a vivere in un mondo migliore, Fratelli Musulmani e autorità locali permettendo. L’attivista gay Bahaa Saber sarebbe stato arrestato, torturato e violentato dalle forze di polizia egiziane nel corso del 2009. Secondo il sito LGBT Asylum News, un altro blogger conosciuto con il nome di Sandmonkey sarebbe stato arrestato e violentato dalla polizia, per ragioni legate ai moti popolari in Egitto.
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