Scorrendo, anzi leggendo, gli articoli che si pubblicano sulla stampa LGBT italiana si fa un po’ fatica a comprendere che tipo di comunità è la comunità omosessuale e lesbica nostrana: culi nudi, pettorali,
gossip, rassegne stampa di tutto ciò che contiene la parola ”gay” -ci spiegavano che l’idea è quella di fornire un data base storico su tutto ciò che è stato detto in Italia sulla questione, che sarà anche una buona idea pero boh?- e continue incursioni nelle mutande altrui per tentare di comprendere che mani ci sono passate prima delle nostre. Ci sembra un po’ poco. Noi non pretendiamo cambiare la storia del giornalismo gay in Italia, che già ci ha pensato Babilonia (sic!). Se è vero che la situazione italiana non lascia molto spazio alla speranza, è altrettanto vero che tra frammentazioni, guerre tra associazioni, leader impresentabili, cazzi e culi nudi non si offre una gran immagine. Ma sicuramente siamo vittime dei nostri stessi pregiudizi…
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