di Giancarlo Grassi #Migranti twitter@gaiaitaliacom #Maiconsalvini
Il problema migranti, così come lo conosciamo, ha un padre – l’odioso razzismo dettato da opportunismo politico di Matteo Salvini – e una madre che è l’inapplicabile legge sull’immigrazione nota come Bossi-Fini (vi invitiamo a leggerla, al link in alto) che da quando è in vigore non fa che creare problemi alla reale integrazione della popolazione migrante nel tessuto socio-economico del nostro paese.
La legge venne approvata dopo un megasanatoria che la Lega volle insieme a Berlusconi perché dovevano far finta di non essere razzisti, ed è una legge sbagliata, piena di errori rispetto alla realtà, di norme che stridono l’una con l’altra, di inapplicabilità e difficoltà di vario genere: il risultato visibile della legge è che è praticamente impossibile entrare in Italia attraverso vie normali, che i decreti dei flussi non vengono rinnovati da anni e che incongruenze tra la Legge e i regolamenti d’attuazione della stessa, ne rendono difficile l’applicazione.
Un razzismo strisciante, che soggiace alla Legge, impedisce poi di essere italiani a coloro che hanno vissuto tutta la loro vita in Italia, in Italia sono nati e in Europa vorrebbero vivere, sentendosi italiani ed europei. A meno che non facciano specifica domanda al compimento del diciottesimo anno di età.
Sotto la propaganda, come sempre succede in questo paese, ci sono errori di legislazione, superficialità, leggi che troppo spesso vengono fatte affinché siano praticamente inapplicabili, o di così difficile attuazione da costringere chi deve applicarle a fare il giro del mondo per “aggirarle” – uso la parola impropriamente, e solo per rendere l’idea della confusione politica che regna sotto misure che non risolvono il problema ma tendono, anzi, ad aggravarlo.
Così come aggrava la situazione la troppo frequente propaganda sugli italiani di serie A e di serie B che la sempre più estremista destra italiana – quella che si era rifugiata nel M5S e che oggi appare divisa tra M5S e Lega di Salvini – utilizza per fare incetta di voti senza che sia in grado di presentare un programma attuabile, al di là di miracolistiche soluzioni inapplicabili, come è già successo in Sardegna ed Umbria.
Ecco, qualcuno lo dica a Salvini e agli odiatori ai quali ha dato la stura con la sua propaganda. Il male-immigrazione così come lo conosciamo ha sede nella legge che il partito di Salvini ha voluto nel 2002. E Salvini era già lì.
(18 febbraio 2020)
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