18.8 C
Milano
22.7 C
Roma
Pubblicità
Roma
cielo sereno
22.7 ° C
23.9 °
20.8 °
75 %
0.5kmh
0 %
Lun
28 °
Mar
31 °
Mer
32 °
Gio
35 °
Ven
29 °

POLITICA

Pubblicità

ALTRA POLITICA

Pubblicità

ESTERI

Pubblicità
HomeCopertinaBiennale d’Arte 2017, "Partecipazione Nazionali": i Giardini

Biennale d’Arte 2017, “Partecipazione Nazionali”: i Giardini

Pubblicità
GAIAITALIA.COM NOTIZIE anche su TELEGRAMIscrivetevi al nostro Canale Telegram
GAIAITALIA.COM NOTIZIE su WHATSAPPIscrivetevi al nostro Canale WHATSAPP

di Emilio Campanella

 

 

 

 

Chi conosce questo parco, sa quanto sia straordinario passeggiarvi, con qualunque tempo, in mezzo agli alberi, fra gli edifici di architetture di grande qualità e diversità, nei quali ci si addentra alla scoperta di rivelazioni artistiche, spesso indimenticabili, a volte meno! Bighellonando pigramente, o febbrilmente come alcuni, si può schizzare da un polo all’altro, come diceva Sally Bowles, in poche ore. Proporrò un giro rapsodico come diceva la mia grande amica Franca Trentin Baratto e ficcherò la testa nel padiglione della Finlandia che presenta Nathaniel Mellors & Erkka Nissinen, The Aalto Natives, curato da Xander Karskens.

Un singolare film pazzo e divertente, filosofico e scombiccherato della durata di cinquanta minuti. La bella, suggestiva, spiritosa, giocosa… pericolosa installazione di Jana Zelibska intitolata Swan song now, si può ammirare nel padiglione delle Repubbliche Ceca e Slovacca. Si fa un salto, e si arriva in un attimo, in Australia dove Tracey Moffat ci racconta le sue storie rétro intitolate My orizon, attraverso magnifiche fotografie in stile e video. In Francia, l’elegantissimo lavoro di  Xavier Veilhan. Accanto, nel padiglione inglese, Phyllida Barlow: Folly, forme, colori, trasformazioni, scommesse spaziali ardite e vinte. Il Canada, il cui edificio ligneo, ancora non è stato ricostruito, consta di una sorta di periodico geyser visibile da molto lontano, suggestivo, e sicuramente molto frequentato da visitatori in cerca di refrigerio nei prossimi mesi, meno a novembre, immagino. Il lavoro è di Geoffrey Farmer. Poco lontano, il padiglione della Germania ripavimentato, ed in cui si cammina sospesi a mezz’aria, grazie al cristallo trasparente che calpestiamo, in attesa di ciò che accadrà sotto di noi. Per questa importante installazione di Anne Imhof, il padiglione è stato premiato con il Leone d’Oro. L’adiacente padiglione del Giappone si può vedere da sotto, come da sopra. E’ possibile, dunque, fare una coda, ed a costo di zuccate, curiosare il lavoro di Takashiro Iwasaki dal pavimento… Come vi piace. Io vi consiglio di accedere dall’altro e vedere con attenzione: Turned Upside Down, It’s a Forest, interessante proposta di riflessione fra concezione spaziale e concentrazione interiore, fra natura, architettura, spiritualità e rischio di sopravvivenza. Come si sa, dal Giappone alla Russia, il passo è breve… almeno qui. Negli ultimi anni questo padiglione, anche intelligentemente trasformato dalla scala a chiocciola centrale della sala principale che permette l’accesso agevole fra i due piani, risulta particolarmente interessante e stimolante. Questa volta, ovviamente con grandi riferimenti al 1917, Grisha Bruskin riempe di figure grandi e piccole, piccolissimi eserciti, popoli in marcia, fra luci teatralmente efficaci e giocando nel suo modo speciale con simbologie e miti, sacralità ed esoterismo Il lavoro s’intitola: Theatrum urbis MCMXVII. Al piano inferiore Rycicle Group opera uno spostamento angolare dell’obbiettivo e rende tridimensionale l’ispirazione dalla palude stigia dantesca, con un effetto drammaticamente sorprendente e di stretto collegamento consequenziale con l’opera di Bruskin. A conclusione del percorso, il bel video di Olga Pirogova: Garden. Un padiglione memorabile, celebrato anche dal bellissimo catalogo di Marsilio.

 

Passando, affacciatevi e guardate con attenzione il drammatico, intenso padiglione del Venezuela con i disegni di Juan Alberto Calzadilla ‘Alvarez. In Svizzera, un interessantissimo film documentario, intorno ad Alberto Giacometti. Il padiglione degli Stati Uniti, abilmente stravolto e violentato dal lavoro polemico di Mark Bradford ( Tomorrow is another day), artista presente in città per legami con realtà sociali di grande importanza.  Passando dal ponte si arriva a S. Elena dove ci si può divertire con le proposte di Brigitte Kowanz e Erwin Wurm. In Egitto, il bel video di Moatas Mohamed Nasr Eldin. In Romania, l’artista decana, di grande forza, Geta Bratescu. L’ampia esposizione s’intitola: Apparition. Ho proposto una scelta: non tutto, ma di tutto.

 

 

 

(23 maggio 2017)

 




 

 

 

 

©gaiaitalia.com 2017 – diritti riservati, riproduzione vietata


 

 

 

Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)

Torino
cielo coperto
13.9 ° C
14.5 °
13.2 °
86 %
2.2kmh
92 %
Lun
25 °
Mar
24 °
Mer
19 °
Gio
19 °
Ven
19 °
Pubblicità

LEGGI ANCHE