
di Giancarlo Grassi
E’ riapparso il sì tristo spettacolo delle nomine Rai con le solite grida al seguito di lottizzazione, di occupazione, di partiti che occupano, di Rai al Minculpop, di distruzione della democrazia, oh poveri noi l’informazione lottizzata, è tutta colpa di Renzi. Posto che anche la minoranza Pd non scherza, posto che nemmeno la purezza dei Cittadini sedicenti a 5Stelle scherza in quanto a lottizzazioni, posto che la destra di questo paese sappiamo che destra è, nonostante l’inquietante riapparire di Fini che si ripresenta come il tutore di tutte le verginità (soprattutto le sue). Le cose in Rai sono andate esattamente come vanno, da sempre, le cose in Rai: il cda, dopo circa 5 ore di riunione, scrive Repubblica.it, ha approvato a maggioranza le nomine dei nuovi direttori del Tg2 (Ida Coluci), del Tg3 (Luca Mazzà), del Giornale radio (Andrea Montanari) e di Rai Parlamento (Nicoletta Manzione). Il voto è avvenuto a maggioranza, con i 3 no di Carlo Freccero (indicato dal M5S) e dei due consiglieri vicini al centrodestra Arturo Diaconale e Giancarlo Mazzuca. Tra i consiglieri della maggioranza, in particolare Rita Borioni (vicina a Matteo Orfini) e Franco Siddi, sono state espresse varie critiche e rilievi su tempi e metodi delle scelte del direttore generale Campo Dall’Orto, ma alla fine hanno votato a favore insieme al renziano Guelfo Guelfi, al centrista Paolo Messa, alla presidente Monica Maggioni e al consigliere indicato dal Tesoro Marco Fortis. E’ finita 6 a 3.
Proprio subito dopo la votazione, abbiamo ricevuto una telefonata di un amico giornalista in quale lamentava la defenestrazione di Bianca Berlinguer dalla direzione del TG3; ci siamo limitati ad obbiettare che il suo TG era imbarazzante e che speriamo che il nuovo programma che le verrà affidato, sotto l’abile [sic] guida di Michele Santoro che torna in Rai, una specie di approfondimento pomeridiano che andrà in onda ogni pomeriggio alle 18.30 e che dovrebbe fare da traino (auguri) al TG3, sia migliore del TG da lei diretto e condotto. Berlinguer da febbraio dovrebbe poi andare in onda con una doppia seconda serata settimanale. Perché si sappia che in Rai non rimane mai senza stipendio nessuno. Nemmno Roberto Fico rimarrà senza stipendio una volta che non sarà più presidente della Commissione di Vigilanza, quindi davvero non si capisce perché si continui a fare finta di scandalizzarsi quando sta proprio nell’animo italiano il garantirsi sempre una poltroncina da eleggere a residenza.
Ripetiamo, a costo di continuare a farci insultare, che le proteste degli Italiani sui presunti privilegi altrui, sono credibili come l’onestà e la buona fede del M5S: chiunque fosse al posto di coloro di cui si contesta il posto, farebbe esattamente la stessa cosa. Comunque la giriamo, in qualsiasi modo noi ci esprimiamo per sentirci migliori degli altri, noi Italiani riusciamo sempre ad offrire uno spettacolo di grande tristezza. Come potrebbe il balletto delle nomine Rai non farlo?
Dopo quanto scritto torno colpevolmente su quest’articolo per rimediare a due mancanze: il non averlo firmato, prima di tutto, ed il non avere scritto che da qualunque lato la si guardi, l’operazione nuove nomine Rai, puzza di lottizzazione PD. Fatta male. Proprio male. E non solo non se ne sentiva il bisogno, ma anche tempi e modi, qualora si avesse voglia di giustificarla e non è questo il caso, sono sbagliati.
(5 agosto 2016)
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