di Giancarlo Grassi
Secondo alcuni osservatori internazionali e autorevoli settimanali come The Economist, la Turchia potrebbe essere sull’orlo di una guerra civile. Con la scusa della lotta all’Isis polizia ed esercito turco, sotto mandato di Erdogan, hanno intrapreso una campagna repressiva contro il Pkk (Partito dei Lavoratori del Kurdistan) a base di arresti di massa e attacchi armati.
I curdi non sono stati a guardare e nelle ultime settimane hanno ammazzato una trentina di militari agli ordini di Erdogan. Lo forze armate turche hanno risposto al fuoco uccidendo altre decine di miliziani e civili curdi. L’aviazione turca, proprio quella che dovrebbe ufficialmente lottare contro l’Isis, continua a compiere attacchi aerei contro bersagli curdi (i curdi sono i soli che stanno opponendo una reale resistenza alle forze dell’islamismo radicale degli assassini dell’Isis) favorendo di fatto le nere forze del Califfato.
Racconta l’autorevole The Economist che gli scontri si stanno estendendo anche alle grandi città turche dove giovani affiliati del Pkk o altre organizzazioni filo curde che hanno iniziato a costruire barriere per cercare di impedire l’accesso alle città e ai paesi a maggioranza curda nel sud-est della Turchia. Sarebbero numerosi i sindaci ed amministratori locali che hanno proclamato già l’indipendenza dal governo centrale scatenando la feroce reazione dei militari turchi che sostengono di uccidere miliziani curdi, mentre l’opposizione curda li accusa di ammazzare civili innocenti.
Alle milizie turche si aggiungono gruppi di ultra-nazionalisti che hanno cominciato ad attaccare in tutta la Turchia le attività commerciali gestite da curdi e le sedi dell’HDP, il partito curdo che alle ultime elezioni è diventato la terza forza del parlamento impedendo al dittatore Recep Tayyip Erdoğan di avere la maggioranza parlamentare necessaria al suo progetto di putinizzazione della Costituzione. Autobus diretti verso il sud sono stati bloccati e i passeggeri minacciati.
Siccome il dittatore Erdogan non sa più che pesci pigliare, e la costituzione la vuole cambiare a tutti i costi per mantenere il suo potere e rafforzarlo ulteriormente, ha indetto elezioni anticipate previste per il prossimo novembre e per cercare di concentrare attorno a sé i voti dei nazionalisti, ha iniziato la campagna militare contro i curdi, spacciandola per una campagna contro l’Isis.
Ma mentre molti attacchi sono stati sferrati sui civili curdi del sud del paese, nulla lo svergognato Erdogan ha fatto per combattere il Califfato in Siria.
(15 settembre 2015)
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