di Il Capo
Lei, 17anni, che donerà i suoi organi, infinitamente migliore del suo assassino, un colono pieno d’odio appena uscito di prigione per avere accoltellato altre tre persone ad un gay pride a Gerusalemme nel 2005, è l’ennesima vittima dell’odio omofobo degli integralisti religiosi che in nome di un perverso credo si sentono liberi di uccidere in nome di un dio che vedono solo loro. Colpiscono dove secondo loro si annida il peccato, al Gay Pride di Gerusalemme in questo caso e uccidono a caso, una minore. Altri integralisti, quelli che dicono di odiare l’integralismo altrui, gettavano una bomba sulla casa di una famiglia di Palestinesi uccidendo un bambino di 18 mesi. L’orrore integralista che insanguina le nostre giornate di persone civili che non fanno male ad una mosca e vengono giudicati dai pazzi furiosi che decidono di essere la mano di un dio deve essere finalmente considerato il problema più serio delle società del nostro tempo. Lo diciamo stanchi di vedere morti ingiuste, ingiustificate e ingiustificabili per mano di squilibrati preda del loro furore religioso.
(2 agosto 2015)
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