di Paolo M. Minciotti
Viene da chiedersi se coloro che gestiscono i grandi eventi mondiali, quegli eventi che hanno a che fare con i grandi temi come la salute e i diritti umani più basilari, abbiano un cervello pensante o se decidano sulla base di ciò che sembra loro la cosa più conveniente, cercando di mantenere presunti equilibri geopolitici di difficile comprensione. O se il delirio di certe associazioni, ci sono deliri che sono gli stessi in tutto il mondo, portino a scelte tanto discutibili e fors’anche inutili (ma magari hanno ragione loro) come quella di ospitare una conferenza sul’AIDS e sulle malattie sessualmente trasmissibili in un paese in cui la sessualità non solo è tabù, ma dove i soggetti maggiormente a rischio dell’Africa sono socialmente invisibili e puniti dalla legge per il semplice fatto di essere vivi.
Solo con l’essere obnubilati si spiega infatti – secondo noi – la decisione di assegnare la prossima “Conferenza Internazionale sull’Hiv in Africa”, allo Zimbabwe, paese sessuofobo, omofobo, razzista, preda dell’eterna follia di un dittatore eterno al potere la cui orrenda omofobia è nota in tutto il mondo. La “Conferenza Mondiale sull’Hiv in Africa” rischia di non servire a nulla per molti motivi, quelli di cui abbiamo già scritti, più gli altri che andiamo ad elencare di seguito.
- le relazioni omosessuali ed ogni attività sessuale (ufficialmente) extra-coniugale sono illegali e punite con la prigione;
- i partecipanti omosessuali alla conferenza rischiano di essera arrestati non appena entrati nel paese, considerando che la semplice manifestazione di omosessualità anche presunta è considerata delitto punibile con l’arresto;
- non si capise come si potranno trattare temi come la trasmissione dell’hiv negli uomini che fanno sesso con uomini o nelle donne transgender, i due gruppi a maggior rischio di tutta l’Africa, quando lo Zimbabwe nega – per legge – la loro esistenza.
Non ci resta che aspettare e stare a vedere come si svolgeranno i lavori, con quali risultati e quanto l’orrendo Mugabe sia capace di distruggere la vita di organizzatori e partecipanti.
(9 luglio 2015)
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