di Filomena Filippetti
Bomba carta allo stadio di Torino: dieci feriti. Due gravi. Come hanno fatto ad introdurre una bomba carta? Controlli? Tornelli? Sicurezza? Di cosa stiamo parlando? Di cosa si lamenta Tavecchio che parla di “eversione”? Di cosa farnetica il ministro dell’Interno che vaneggia “No clemenza”? Propaganda? Non si vergognano queste cariatidi della sicurezza e della gestione del potere dato che non sono capaci di mantenere la sicurezza negli stadi? Come è entrata una bomba carta nello stadio se l’ultima volta che ci sono andata mi hanno perquisito in tutti i “perquisibili luoghi” possibili? Da chi sono coperte queste frange delinquenziali che mettono a repentaglio la vita altrui con le loro violenze domenicali? Chi permette che la tifoseria juventina dispieghi uno striscione contro il 25 aprile? Il calcio che cosa è, uno Stato nello Stato?
I dirigenti sportivi della sport nazionale (che dopo l’idiozia è sicuramente il calcio) e i vertici della politica, la presidenza del Consiglio, il ministero dell’Interno, prendano una volta per tutte una decisione straordinaria e sospendano il campionato di calcio, subito, ed a tempo indeterminato, fino a quando le società – TUTTE – non abbiano eliminato dalla loro tifoseria le frange estreme violente che con le loro azioni da terrorismo di quartiere minano – e forse mirano a minare – la convivenza civile.
E’ il momento, lo dice una tifosa, di decisioni coraggiose, definitive, fattive, attive. Di parole, ne abbiamo sentite troppe.
(27 aprile 2015)
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