di Il Capo
Si aspettava qualche parola sensata dal Pd romano vista la bufera dell’inchiesta su “Mafia Capitale” che sta flagellando le istituzioni romane. Non se ne sono sentite molte, da chi si è scagliato “contro le preferenze come sistema di potere”, punto di vista rispettabile, ma allora in Francia tutti dovrebbero essere vittima dei loro pacchetti di voti, e non è detto che non lo siano, alla dichiarazione “Una vicenda agghiacciante” di Matteo Orfini, presidente dell’assemblea del Pd romano, al “Necessario rifondare tutto”, del segretario Lionello Cosentino. Non è molto, ciò che è stato detto, magari qualche parola di scusa ai romani poteva anche starci bene
Dall’altra parte gli sciacalli affilavano le armi: Alessandro Di Battista e i prodi del Comitato M5Espelle sono corsi dal Prefetto di Roma a dire che il Campidoglio “Deve essere commissariato per Mafia”; lo stesso Di Battista, detto anche il signore delle maniere garbate, ospite del Tg di Enrico Mentana, si è poi riferito ad Ignazio Marino con frasi sibilline.
La sensazione è che dentro il Pd romano, con sprezzo del pericolo e delle circostanze, si cerchi di correre ai ripari mettendo sul banco degli imputati primarie e preferenze, un colpo a Renzi e uno all’onestà. Rock’n’roll.
(3 dicembre 2014)
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