di Daniele Santi
Il referendum consultivo che il governo centrale spagnolo ha sdegnosamente rifiutato e che invece la Generalitat ha informalmente indetto, giusto per tastare il polso ai Popolari di Rajoy, ha avuto un’enorme eco ed un certo successo. Due milioni e passa i votanti, su sette milioni e mezzo di cittadini e più dell’80% dei votanti che votano sì all’Indipendenza non sono un risultato trascurabile. Se Rajoy fosse un politico intelligente, e sappiamo che non lo è, farebbe i conti con la questione.
Artur Mas che invece politico lo è sul serio, ha già fatto sapere al governo del PP, occupato con i suoi scandali interni di corruzione, che si aspetta una “consultazione seria” sulla questione catalana: l’80,7% dei votanti ha infatti detto con il suo voto favorevole che vuole la Catalunya stato indipendente. Ora il buon Mariano faccia i conti con questo risultato ricordandosi che il motore economico della Spagna ha come capitale Barcellona e non Madrid.
Va ricordato che il PP spagnolo è famoso per non ascoltare i cittadini, per rispondere con le manganellate ad ogni dimostrazione di dissenso e per la restaurazione adottata a tutti i livelli per fare contenti i gerarchi della Conferenza Episcopale Spagnola, e che i Socialisti del PSOE, la scarna cronaca della questione offerta da El País ne è conferma, sono sempre stati ondivaghi sulla questione, quando non apetamente ostili.
Tifiamo Barcellona, non lo nascondiamo, affinché diventi capitale della Catalogna, indipendente e nella UE.
(10 novembre 2014)
©gaiaitalia.com 2014 diritti riservati riproduzione vietata
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)