Da un paio di giorni su siti gay seri, quelli con la parola gay nel dominio, ci si pongono domande sulla sessualità di Raoul Bova, pochi mesi fa era stato il turno di un’altro attore, di un altro cantante, prima ancora di Marco Carta, insomma stanno ancora lì: a spiare nella camera da letto degli altri come se fosse una cosa seria, come se fossero fatti loro.
E’ desolante il livello dell’informazione diretta alla popolazione gay: culi nudi, pettorali, abbigliamento, gossip su questo o quello, qualche pestaggio che bisognerà pur essere politicamente corretti, poco altro, un gran trionfo di merchandising utili, utilissimi e inutilissimi, ma basta far gay con qualche punta di nazismo estetico francamente disturbante.
Nel pomeriggio di martedì 8 ottobre, poche ore prima che pubblicassimo questo articolo, i post su Twitter hanno chiaramente dichiarato, e con la consueta veemenza, come la pensavano sull’ennesimo gossip riguardante la sessualità di Raoul Bova, della quale, francamente, crediamo non freghi un accidente a nessuno.
Noi dal canto nostro, scriviamo come la pensiamo e nel frattempo abbiamo chiesto al direttore di uno dei siti gay storici, via messaggio diretto su Twitter e direttamente alla sua email, di concederci un’intervista che vorrebbe vertere sullo stato dell’informazione gay in questo paese e che intenderemmo pubblicare sul nostro mensile Yomagayzine Italia di novembre.
Ancora nessuna risposta, ma non ci aspettavamo il contrario. Se non ci sarà risposta, faremo naturalmente nomi e cognomi.
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