Dopo avere seguito il surreale dibattito al Senato ieri, trasmesso in streaming anche da Gaiaitalia.com, con la raffica di dimissioni forzate di vari collaboratori del Ministro e Vicepresidente Alfano, dopo avere ascoltato gli interventi che a quello di Alfano (“Non sapevo…”) sono seguiti (alcuni -come quelli del M5S– particolarmente duri ed efficaci, ma scivolati via come se niente fosse all’insegna del laissez-faire), ci siamo accorti che ci sono dei “Non sapevo” che chiedono vendetta ed altri no.
Nel caso di Iosefa Idem il “Non sapevo” è stato fatto pagare con le dimissioni e già che c’erano, con la sparizione del Ministero delle Pari Oportunità, così si è fatta fuori una che -ad esempio- sull’uguaglianza e sui diritti c’era sul serio. Nel caso del “Non sapevo” ben più grave, di Angelino Alfano, si smorzano i toni, si usano i “bassi profili”, e lui sta lì.
Sarebbe bello qualcuno, dalle sale di Palazzo Chigi, ci spiegasse come mai.
Non vorremo essere costretti a pensare che in questo paese ci sono due pesi e due misure, proprio come se i Dorotei fossero tornati al potere.
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