Dopo che la Cassazione ha deciso di anticipare al 30 di luglio la sentenza definitiva sul caso Mediaset che potrebbe costare cara a Berlusconi, il Pdl – che ha a cuore solo il bene dell’Italia e che non si occupa degli affari privati del Capo – ha chiesto al Parlamento una sospensione dei lavori di tre giorni.
La richiesta è stata avanzata in conferenza dei capigruppo dal presidente dei deputati berlusconiani alla Camera, Renato Brunetta perché “Dobbiamo valutare la situazione” e al Senato da Renato Schifani.
Come si evince dalla richiesta gli affari giudiziari di Berlusconi condizionano pesantemente la vita parlamentare italiana, nonostante la propaganda dei berluscones, Santanchè in testa che ha già cominciato a gridare, impieghino tutta la loro potenza di fuoco per smentirla.
Il M5S ha manifestato tutto il suo sconcerto per la richiesta, come scrive l’Unità.
“Proprio nel giorno in cui ci rechiamo al Quirinale per sollecitare un intervento del Presidente di Repubblica che riconsegni al Parlamento la sua centralità prevista dalla Costituzione, i partiti del ‘modello unicò hanno bloccato i lavori d’aula su richiesta di Schifani e Brunetta per le note vicende giudiziarie di un noto senatore latitante da queste aule (ad oggi 99,72% di assenze a Palazzo Madama). Siamo sconcertati, il Parlamento è al servizio dei cittadini o di un singolo senatore assenteista e sotto processo?”.
Evidentemente che il Pdl ritiene l’Italia una proprietà privata di Berlusconi ed il Parlamento un’appendice della loro personale idea di libertà (le loro) trattandola da giardinetto privato che che può essere tranquillamente bloccato quando gli organi dello Stato vanno contro gli interessi del Capo e dei suoi fedeli.
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