Ai siti gay seri italiani, quelli con la parola gay o queer o lgtb nel dominio, fa male l’omofobia in Russia e se ne escono con titoli tipo “Russia shock!”, che se solo ci leggessero un po’ di più, che noi siam bravini e le cose le seguiamo come si deve.
La notizia che ha fatto gelare il sangue ai simpatici amici dei siti di cui sopra informa che l’85% dei russi è contro i matrimoni gay e il Gay Pride, il 5% è favorevole, manca un 10% non pervenuto, come se fosse una novità.
E’ evidentemente sfuggito a tutti che:
- la Russia ha approvato una serie di legge che limitano l’espressione dell’omosessualità, si chiama “Legge contro la propaganda omosessuale“,
- che Mosca ha proibito per statuto i Gay Pride per i prossimi 100 anni,
- che gli attivisti lgtb russi chiedono asilo politico all’estero,
- che la sezione giovanile del partito di Putin Russia Unita ha dichiarato che i gay e le lesbiche del paese dovrebbero lasciare il paese
- che la Chiesa Ortodossa (potentissima e collusa con il potere politico) è ferocemente omofoba
- che sono ferocemente omofobi anche gli abitanti del paese
- che durante i pochi Gay Pride organizzati era la popolazione che pestava i partecipanti, la Polizia interveniva a cose fatte
in più non bisogna dimenticare che: le Pussy Riot sono in carcere, che sono proibite le manifestazioni, che i dissidenti vengono arrestati, che i giornalisti sono sotto tiro, così da evitare di stupirsi e vedere magari un po’ la realtà per quella che è.
In Russia, non c’è democrazia, così come noi la conosciamo, né interessa che ci sia.
Leggeteci di più, amici dei siti gay seri, magari vi accorgete che non ci sono culi nudi in giro.
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)