Si tratta in realtà di un progetto atto a confondere le acque – politiche – sui chi starebbe veramente dalla parte della gaye genti. Il progetto è vergognoso: case rosa (che sarebbe il colore dei gay,
secondo il sindaco di destra del paesucolo) con architettura gay (sic), un parco di libero cruising, una chiesa dedicata a San Sebastiano, e un referendum per vedere se la città è d’accordo (e il gruppo gaiaespana.com, cui questa testata appartiene farà tutto il possibile perché vincano i ”No”). Il progetto viene dalla mente di un imprenditore gay che ha già partorito un reality show porno e che durante la sua breve e insignificante carriera politica come sindaco aveva promulgato una legge che vietava ai maschi di uscire il giovedì sera, per lasciare libere le donne. Silurato grazie a una mozione di sfiducia, continua con le sue idee geniali atte a promozionare le sue mediocri iniziative che chiama ”culturali” dedicate al pubblico gay. Il Partito Popolare spagnolo, se da un lato promuove queste iniziative di facciata, dall’altro vuole ridurre i diritti delle persone omosessuali e ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale del paese contro il matrimonio gay.
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