Le Grandi vie della Civiltà, Relazioni fra il Mediterraneo e il centro Europa dalla Preistoria alla Romanità. Si presenta proprio così la mostra recentemente inaugurata al
Castello del Buonconsiglio di Trento ed aperta sino al 13 Novembre. Sarà, successivamente, all’ Archaologische Staatssammlung di Monaco dal 16 Dicembre al 27 Maggio 2012. Il discorso è complesso, perchè complessa, estremamente articolata e ricchissima di incroci tematici oltrechè di molteplici stimoli, è la mostra curata da Franco Marzanatico, Direttore del Castello del Buonconsiglio, monumenti e collezioni provinciali. La stranezza è stata l’inaugurazione, il venerdi 1° luglio, e la presentazione alla stampa, l’indomani mattina. E mi ha lasciato molto perplesso, al primo giro orientativo dell’esposizione, vedere come ancora mancassero moltissimi cartellini per contraddistinguere i pezzi esposti; altro rischio: quello di trovarsi più di una volta nella medesima sala, e rischiare di saltarne altre… Un problema logistico dato dalla distribuzione delle sale stesse, sui tre piani del castello, con percorsi non sempre facili da comprendere: basterà mettere indicazioni precise delle direzioni e numerazioni chiare. Sono esposti oltre ottocento reperti, mostrati benissimo in luoghi di grandisima bellezza, come saprà chi conosce il monumento: così che si è schiacciati dalle emozioni, e talvolta non si sa dove guardare, perché tali e tanti sono gli stimoli.
Qualche ora dopo, il Direttore ci ha accompagnati in una visita estremamente esauriente ed al contempo sintetica, nei meandri del progetto espositivo che prende le mosse da temi che vengono svolti proponendo materiali che attraversano le epoche e che mettono in relazione luoghi anche molto lontani. La prima sezione riguarda i mezzi di trasporto (e si parte da ruote antichissime, per arrivare ai carri anche molto sofisticati di epoca romana). Si passa poi alla circolazione delle
materie prime (e la vastissima argomentazione investe materiali, luoghi di produzione, commerci, modalità di approvigionamento) ponendo l’accento su oggetti che molto hanno viaggiato da una cultura all’altra, che hanno attraversato secoli, mantenendo un valore non solo commerciale. La terza sezione riguarda la diffusione dei saperi, l’agricoltura e l’allevamento, la ceramica, la metallurgia, ed altre produzioni pirotecnologiche. Oggetti di lusso, arte applicata all’oreficeria,
tecnologie che viaggiano per il mondo antico, e gusti che si mescolano da una cultura all’altra. É poi la volta di stile di vita e ideologia: armamento, ornamenti, banchetto e simposio, modelli iconografici, elementi simbolici; sezione in cui il ventaglio di proposte estetiche e tematiche si moltiplica e diviene vieppiù complesso per le proposte e gli stimoli di oggetti esposti, di epoche anche molto diverse e lontanissima provenienza, ma che hanno legami iconografici o cultuali -o
ideologici- inequivocabili e riscontrabili. Da ultimo la comunicazione scritta con cui si conclude la mostra riassumendo geograficamente e culturalmente un discorso di grande ampiezza e complessità. Molto divertente la stroia dei cartellini cui accennavo prima, e raccontata, con il
consueto spirito, dal Professor Marzatico: pare che siano arrivati tutti insieme in una cassa, separatamente dagli oggetti che son 873! Si può immaginare lo sgomento degli allestitori! Un altro numero riguarda il magnifico, completissimo esaurientissimo catalogo edito dal Castello del Buonconsiglio, Monumenti e Collezioni Provinciali, Provincia Autonoma di Trento, sello spessore di 694 pagine e del peso di kg 3,180!!! Consiglio l’acquisto, ma, per carità! A fine mostra!
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