Un ampio ed articolato progetto espositivo, è stato presentato il 15 Aprile, nelle sale dell’appena restaurato Palazzo del Monte di Pietà di Padova. La manifestazione s’intitola GUARIENTO E LA
PADOVA CARRARESE, fino al 31 Luglio, e rappresenterà l’evento primaverile della città. Oltre al suddetto palazzo che ospita l’ampia ed emozionante mostra dedicata a GUARIENTO, sono coinvolti il Museo Diocesano – proprio di fronte, sulla piazza del Duomo – dove Omar Galliani propone il suo CODICE DEGLI ANGELI contemporanei in una installazione diffusa (e specialmente nello straordinario Salone dei Vescovi). PADOVA CARRARESE, è invece esposta, con le sue dieci sezioni, fra il Museo degli Eremitani, ed il poco lontano Palazzo Zuckermann. Iniziando con ordine partiamo dal Palazzo del Monte di Pietà, dove la mostra dedicata a Guariento (documentato fra il 1338 ed il 1367) rappresenta una doppia occasione, e per l’edificio restituito, e per il grande pittore locale. Ci sono molte presenze di opere prestate, e le assenze sono veramente poche; l’occasione è da non perdere, trattandosi di opere su tavola, si sa quanto sono delicate! Guariento fu pittore che sentì l’influenza giottesca, ebbe innamoramenti per il gotico e molta attenzione per la pittura e la scultura veneziana, cosa che si coglie osservando il trattamento delle figure. Lavorò per le corti di Padova, Verona, Milano, Mantova, Venezia, fu apprezzato per l’eleganza delle linee e per l’estro cromatico. Suoi successori furono Altichiero e Giusto de’ Menabuoi. Di lui, come della sua epoca, risulta difficoltoso dare una definizione, poiché erano tempi di trasformazioni importanti in diversi sensi e ciò acuisce l’interesse dell’analisi. La mostra è particolarmente importante per tutti questi temi esposti, per le aperture accennate verso i riminesi, per i restauri importantissimi – si segue il percorso artistico coerente, il tema delle architetture dipinte, ma anche gli aspetti realistici. Un discorso a parte merita il Paradiso di Palazzo Ducale a Venezia, distrutto nell’incendio del 1577 di cui sono esposti frammenti di affresco strappato, e che ribadiscono l’importanza dell’ultima stagione del gotico in quella città. Attentissimo l’allestimento di questa esposizione molto ampia, che vanta presenze che vanno da Giotto a Paolo Veneziano, (di cui è presentato un meraviglioso trittico proveniente da Palazzo Chiericati a Vicenza): Transito della Vergine, S.Francesco, S.Antonio, da Vitale da Bologna, a Niccolò di Pietro. Le opere hanno svariate provenienze, sono magnificamente illuminate ed esposte, con spazio e respiro. La palma va alla sala degli Angeli, con una luce giustamente irreale e le pareti azzurre… Ho ricordato le parole di Orazio, nel finale di Amleto: ”Un volo d’angeli ti accompagni cantando…”. Marsilio ha pubblicato l’esauriente catalogo.
Si attraversa la piazza e ci si immerge nell’atmosfera rarefatta dell’installazione che Omar Galliani ha ordinato per il bellissimo Museo Diocesano creando un reale ed intenso dialogo fra le sue opere e gli spazi del palazzo, le sale, gli affreschi e le opere della collezione permanente. Un battito d’ali ci porta subito in alto dopo essere scesi da quelle degli angeli di Guariento. Il catalogo di questa esposizione è pubblicato da Antiga edizioni.
Passeggiando fra logge e piazze, si arriva al Museo degli Eremitani che ospita la PADOVA CARRARESE. Un agile ed interessante excursus intorno al secolo d’oro della città e l’abile intelligenza dei suoi principi. Il percorso espositivo, diviso in dieci sezioni, prende in esame tutti gli aspetti della vita del tempo sotto l’egida dei Carraresi: Padova Carrarese, I libri e la letteratura, La monetazione carrarese, Oreficeria del Trecento, ceramiche, avori, mobili, La musica al tempo dei Carraresi, La scultura del Trecento, Petrarca, la moda al tempo dei Carraresi. Molte le opere esposte, molti gli oggetti importanti, molti i libri. Sarà sicuramente interessantissima per le scolaresche. Lo stimolante catalogo è pubblicato da Marsilio.
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