
Il leader Assad, impantanato tra le pressioni del suo popolo e la gerontocrazia al potere, pare avere trovato una prima quadra per evitare che proseguano i disordini. In un discorso in diretta televisiva ha
annunciato, il primo dopo la formazione del nuovo Governo, la revoca dello stato d’emergenza in vigore dal 1963 e ha trasmesso le sue condoglianze (tardive, tardive) e il suo dolore alle famiglie delle più di duecento vittime degli scontri. Nel Paese però non si sono fermate le proteste: decine di migliaia di persone sono scese in piazza scandendo slogan come ‘‘Il popolo vuole il rovesciamento del regime”. I manifestanti portavano cartelli con le foto delle persone uccise dalle forze di sicurezza.
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