Quando sono scrutinate 128 sezioni su 682, le elezioni regionali della Basilicata certificano che le destre vincono con il loro candidato Vito Bardi e che la Lega di Salvini è molto, ma molto lontana dall’essere il partito nazionale delirato dal leader tra un post su X e una virata su TikTok e un ponte sullo Stretto bloccato dal governo di cui fa parte. E’ infatti il terzo partito al 7,8% quasi cinque punti sotto Forza Italia al 13,0%.
Meloni con la sua fratellanza d’Italia è al 17.4% (un punto sotto le politiche del 2022) e il PD è al 13,9 poco sopra il risultato del 2019. Il partito di Conte all’7,7%, un patatrac prevedibile. Exploit di Calenda al quale fanno bene i voti di Pittella (un 7,7% difficilmente ripetibile a livello nazionale).
Nel post elezioni in Basilicata c’è un’unica consapevolezza abbacinante: al congresso della Lega subito dopo l’estate se ne vedranno delle belle. Se si è fortunati anche prima. Con Azione e Renzi in spolvero al sud si potrebbe persino profilare una maggioranza possibile all’orizzonte che li veda partecipi (scalpitano dal 27 settembre 2022). Intanto l’affluenza va sotto il 50% che è un pessimo segno, soprattutto per le opposizioni. Chi vince se ne frega perché può permettersi il lusso di governare un paese intero con i voti della minoranza che va a votare, certo di godere di applausi e del sempre attuale facciano quello che cazzo gli pare, chi se ne frega. Ed è il chi se ne frega il vero problema di questo paese.
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(22 aprile 2024, ultimo aggiornamento 23 aprile 2024)
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