I raid su Gaza hanno provocato 140 morti nell’ultima notte di attacchi, almeno secondo fonti palestinesi, e Netanyahu è sempre più preso di mira dall’opposizione interna e da gran parte della popolazione che lo ritiene in parte responsabile di ciò che accaduto, così Israele non trova di meglio che prendersela con il segretario generale dell’ONU Antonio Gutierres colpevole per le sue parole “Hamas che non è nata dal nulla”.
E’ effettivamente difficile dire che il terrorismo di Hamas sia nato dal nulla, perché i suoi militanti indossano la bandana degli Hezbollah che tutti sanno da dove vengono. Così, mentre l’amministrazione americana impone il freno a mano alle operazioni di terra, tra richieste di dimissioni del segretario dell’ONU francamente incomprensibili, Netanyahu continua ad ammassare soldati alla periferia della Striscia di Gaza nonostante gli attriti con i suoi generali che non vedono di buon occhio le sue strategia.
Le organizzazioni umanitarie continuano con gli allarmi sanitari e l’Organizzazione Mondiale della Sanità ricorda che senza energia non si possono operare i feriti, allarmi che vanno ad aggiungersi alla crisi umanitaria e alla mancanza di cibo, acqua e medicinali. Hamas ha frattanto rilasciato due donne ottantenni, militanti della sinistra israeliana, ma la trattativa sui 220 ostaggi non va avanti dopo il no di Israele alle condizioni poste dagli islamisti di Hamas al governo nella Striscia. L’amministrazione americana, con il presidente Joe Biden in persona, ha nuovamente chiesto a Benjamin Netanyahu, garanzie di accesso costante agli aiuti umanitari per la popolazione della Striscia di Gaza.
(24 ottobre 2023)
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