di Giancarlo Grassi
All’interno della strategia con Draghi quando serve e contro Draghi quando serve, dopo la proposta di rientrare in parlamento lunedì 4 per votare misure contro il caro gas – sul quale stanno speculando con una mancanza di vergogna che lascia basiti – ritorna Meloni furiosa con un ferocissimo attacco alla vendita di ITA, che non è una vendita, ma il primo passo di una trattativa.
Si capisce che per Meloni sanguigna la parola trattativa sia poco più di una serie di tratti che si leggono da sinistra a destra (e come non capirne il fastidio, secondo i dettami della sua politica dovrebbero leggersi da destra a sinistra per avere un senso, ma poi si cozza col negher e nascono altri guai), ma un attacco andava fatto. Perché un giorno si è propositivi e un giorno si manganella. Nel senso di protesta veemente.
Così dovendo marcare il territorio Meloni manda Rampelli in televisione che inanella una serie di sfondoni, con un eloquio imbarazzante a dimostrazione che in FdI la classe dirigente [sic] gna fà e Deborah Serracchiani senza nessuno sforzo lo mette in difficoltà, soprattutto quando Rampelli si arrampica sugli specchi del sentito dire difendendo la necessaria presenza dello stato nella compagnia di bandiera e Serracchiani gli ricorda che le due proposte sul tavolo ITA, prevedevano una presenza dello stato nel capitale della compagnia del 20% o del 45% e il governo ha scelto di trattare con chi garantisce allo Stato italiano la presenza nel capitale del 45%.
Serracchiani chiude il rampellicidio ricordando che il mandato al governo Draghi sulla questione ITA risale a diversi mesi fa e che anche Fratelli d’Italia ha votato a favore e siccome quando non hai argomenti non ti resta che buttarla in caciara ecco che Rampelli non si fa mancare l’occasione. Fine della trasmissione. Ecco dunque a cosa si riduce il grido di Donna Meloni delle Tolleranze, alla disinformazione del sodale politico e compare di partito Rampelli.
Tutto all’insegna del “Draghi serve quando lo dico io” e “non è legittimato quando lo dico io”: esempio frattelitaliota di gestione politica delle questioni.
(1 settembre 2022)
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