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Letta a Salvini: “La Lega revochi il patto col partito di Putin”

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di Daniele Santi

Non avendo Salvini mai smentito di avere rinnovato il patto di collaborazione con il partito di Putin, limitandosi a ridicolizzare le affermazioni degli avversari senza dare risposte, come è nel suo stile, ecco Enrico Letta andare all’attacco chiedendo a Salvini di revocare “il patto di collaborazione col partito di Putin” che impegna i due soggetti politici a uno scambio di informazioni.

Essendo la Lega il partito dell’ex ministro dell’Interno la faccenda è inquietante. Così Letta affonda la lama ancora una volta “Destra ambigua su Mosca. Dite no alle loro interferenze” con riferimento ai deliranti interventi di Medvedev che, volendo evitare di essere confinato in una insignificante ambasciata nel sud-est asiatico, ha deciso di diventare il megafono del Tiranno: “punire nelle urne la stupidità dei governi”, ha gridato agli occidentali al voto. Intollerabile ingerenza negli affari interni, si direbbe se si parlasse con gente civile. Ma l’accenno al “freddo e ai frigoriferi vuoti”, che è ciò che succede in Russia, chiarisce che si tratta per ora solo di terrorismo verbale. Il resto agli agenti segreti.

E’ la giornata dei duelli all’ombra dell’invasore russo che, nel silenzio del mondo, sta preparandosi a far saltare in aria il mondo – o fa del suo meglio per provarci – e delle destre orrende che in Italia si guardano bene dal dissociarsi dalle folli esternazioni dell’ex presidente e primo ministro russo (già galoppino di Putin) che cerca nuova gloria. Letta lo dice con chiarezza: “La Russia ha deposto la scheda nelle urne italiane” con l’obbiettivo di “cambiare il corso della politica estera italiana che è stata fin da subito molto chiara nello stare con l’Ue e l’Alleanza Atlantica” e il voto del 25 settembre “sarà anche su questo”.

Sulla questione russa interviene anche Di Maio al quale il Corriere attribuisce la dichiarazione che riportiamo: “È stato Putin a dirti che non ci saranno influenze russe sulle nostre elezioni? I tuoi contatti con la Russia sono evidenti. Penso a quando volevi farti pagare il viaggio a Mosca in rubli dall’ambasciata russa, oppure a quando i tuoi uomini avevano contatti con esponenti russi, come letto nei giorni scorsi in un’inchiesta de La Stampa, discutendo delle possibili dimissioni dei ministri leghisti. Il rischio c’è e le continue ingerenze nella politica italiana di esponenti russi lo confermano. La tua timidezza nel prendere le distanze dalle gravi minacce di esponenti russi ti rende complice di queste ingerenze”, dice il ministro degli Esteri al quale è stata rivolta in passato un’accusa simile.

Silenzio anche su questo. Non per confermare il “chi tace acconsente”, ma se sta zitto Salvini almeno intervenga Meloni anche se quando c’è da dire qualcosa di serio, raramente si fa sentire. E in questo è la leader perfetta per queste destre sempre meno affidabili.

 

(19 agosto 2022)

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