di Giancarlo Grassi
Quello che più fa sorridere di questa classe politica che si è inventata nuove elezioni per un nuovo governo che sia un inno alle destre e al berlusconismo anni ’90 spacciato come novità – poi parleremo delle candidature del partito dell’ex ministra del Governo Berlusconi che si candida all’immortalità – è la memoria corta.
Il taglio dei seggi in parlamento, un terzo in meno, è stato votato dal Parlamento formato dagli stessi che oggi sono incazzati neri perché in parlamento ci sono meno seggi, il colpevole è naturalmente non chi ha votato il taglio dei seggi confidando sulla sua insostituibilità, ma colui che ha operato scelte nuove per un nuovo parlamento.
Così mentre una campagna elettorale completamente ignorata dagli italiani in vacanza, che pagheranno carissima la lori ignavia, si sviluppa tutta internamente alla politica senza che la popolazione sia coinvolta se non con qualche slogan che è sempre lo stesso dal 1992, ecco che irrompe sulla scena il politico trombato che improvvisamente si accorge di avere votato una legge che gli ha tolto gli emolumenti. Un problema serio. Anzi serissimo. Ma non per gli Italiani, che ne hanno altri, e ai quali del taglio dei seggi parlamentari che oggi fa saltare la mosca al naso a chi non è più candidato, non poteva importare di meno: gli Italiani, nel loro piccolo e nella scarsa considerazione che hanno di loro quelli che promettono miracoli, vorrebbero soltanto un paese che funziona.
E poi fanno di tutto per non farlo funzionare incazzandosi con gli altri. Proprio come fanno i politici peggiori dell’emisfero occidentale. Che tristezza.
(17 agosto 2022)
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