di Giovanna Di Rosa
L’uno, già Tribuno urlatore anzi-migranti, si è trasformato in uomo della Pace, divina provvidenza, si racconta pronto a volare in Polonia per portare il suo augusto verbo, colomba bianca al seguito e ramoscello d’ulivo tra i denti. L’altra, più pragmaticamente, tace. Non che si rimpianga il periodo in cui gridava, paonazza in viso, in parlamento e in televisione, piglio da uoma, contro le misure di Conte prima e di Draghi poi, ora votata alla pace a sua volta e silente perché tocca far dimenticare a un popolo come il nostro che ha la memoria corta, caratteristica che vieppiù scompare aiutata dal web, i trascorsi sovranisti e pro-democrazie illiberali putin-suggerite.
Ad esempio tanto i tribuni come le leaderesse tacquero muti silenzi quando il buon Lukashenko, compare di ventura nella guerra di Putin, di fatto dirottò un aereo Ryanair Atene – Vilnjus che trasportava un oppositore al regime, lasciandolo ripartire dopo averlo fatto atterrare a Miinsk e avere arrestato il giornalista-attivista (che rischia la pena di morte) lasciando ripartire l’aereo dopo l’arresto. Ai tempi non ascoltammo grandi proclami né da Salvini né da Meloni, personaggi che straparlano di libertà ad ogni emissione di fiato, sol che gli convenga, e nemmeno abbiamo sentito levarsi parole di protesta dall’altro maestro di democrazia, tal Di Battista, quello che esponeva i cartelli in parlamento con su scritto la parola “Libertà”.
Del viaggio di Salvini in Polonia per portare il suo verbo di pace nulla si è più saputo, attendiamo con ansia notizie in merito, viene alla mente la leaderessa Meloni che ai augurava che cessassero “violenze” al Campidoglio di Washington “come chiesto dal presidente Trump” che invece si era guardato bene dal fare dichiarazioni di quel tipo, impegnato a fare altro.
C’è da sperare che ciò che sta accadendo insegni come il sovvertimento della realtà a favore di una realtà parallela, ad uso elettorale, rischi di portare danni irreparabili alla democrazia: che è assai più importante della propaganda a favore delle democrazie illiberali ispirata dalla neo-Russia.
(6 marzo 2022)
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