di Daniele Santi, #politica
Mi fanno crepare dal ridere questi che si precipitano in piazza al seguito del primo dittatorello in pectore che accusa gli altri di dittatura, e li invita a gridare libertà libertà, straparlando di dittature come straparla, straparlano, di un sacco di cose che non conoscono, non hanno mai visto, non capiscono, non sanno.
E non ci riferiamo soltanto a quelli che nella serata del 22 luglio si sono precipitati in piazza Castello a Torino al seguito dell’ennesimo patetico tribuno in cerca di visibilità – tranquillo… una poltroncina parlamentare in questo paese non la si nega a nessuno – gridando libertà libertà un po’ a cazzo, contro un Green Pass che non sanno nemmeno cos’è, e inneggiando alla “libertà” dallo “stato di Polizia”, quando se fossi in loro inneggerei alla libertà dallo Stato dell’Idiozia…
Ecco. Sarebbe bello organizzare un tour per tutti questi saputelli con tribuni organizzatori al seguito, nei paesi dove le libertà fondamentali come quella di manifestare gridando ogni possibile slogan a cazzo, perché vai dove ti porta il cervello che hai, sono negate e dove manifestare ti costa la galera, la libertà (sul serio) e il futuro.
Sono dietro l’angolo e si raggiungono in poche ore d’aereo: ad esempio la Cina (frontiere chiuse), l’Ungheria (frontiere chiuse o quasi), la Russia (misure anti-covid non pervenute).
Qualora riuscissero ad entrare, proprio nel senso di passare le frontiere, sarebbe interessante vederli inneggiare alla libertà contro i dittatori, vedere l’effetto che fa e poi magari riparlarne.
(23 luglio 2021)
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