di Giancarlo Grassi
L’aveva già lanciata Virginia Raggi la Favolosa, prima imperatrice di Roma, e c’aveva addirittura vinto le elezioni con la sua idea meravigliosa abbinata a quella dei pannolini lavabili. Era il 2016. Poi le cose sono andate come sappiamo.
Questo paese è, del resto, pieno di idee meravigliose: dal milione di posti di lavoro (mai visti), all’IMU da abolire per tutti (nell’ultimo giorno di campagna elettorale), ai campi di concentramento – scusate, un lapsus – alberghi per cani (un altro lapsus, sono incorreggibile), già centri di detenzione per migranti in Albania, poi bloccati da quei cattivoni dei giudici, per arrivare a quelle belve della Corte dei Conti che dicono “No” al Ponte sullo Stretto.
Non rimangono che le funivie. Lasciando aperta la porta a una miriade di altre soluzioni possibili. Tanto poi sappiamo come vanno le cose. Arrivano quelli là e bloccano tutto. E non si sa neanche perché, tanto poi tocca persino aspettare le motivazioni per le quali tocca aspettare trenta giorni e tutto a causa di una legge dello Stato che lo indica.
Come si può continuare a tollerare una simile mancanza di rispetto non è proprio possibile spiegarlo.
Così non restano che nuove proposte della quale la possibile funicolare, o funivia che dir si voglia, è soltanto una possibile soluzione, tra le tante. Le altre possibili? Gondole, ponti di barche, seggiovie, un trampolino a Reggio Calabria per lanciarsi col parapendio e atterrare a Messina e viceversa – previo addestramento; un ponte sotto lo stretto (si chiamerebbe tunnel, ma è un dettaglio), 4km di corde dove far scivolare mezzi a carrucola…. Certo poi non si potrebbero appendere i pannolini lavabili ad asciugare. Motoscafi a trainare surfisti o andare avanti con gli attuali impossibili traghetti.
Insomma tanti problemi, ma in un paese dove si trova sempre la soluzione geniale non ci saranno problemi a inventarsela. Sempre che la Corte dei Conti o quei cattivoni dei giudici non si mettano di mezzo.
(30 ottobre 2025)
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