di Giovanna Di Rosa
Ogni giorno servono una delle loro immonde porcate, si ammantano di buoni sentimenti, la raccontano come vogliono, e pretendono che ci si creda a questi buoni samaritani della vergogna. La proposta è del superfalco Katz, il ministro della Difesa di Netanyahu, che ha dato ordine ai suoi “presentare un piano per la creazione di una nuova “città umanitaria” nella Striscia di Gaza meridionale, sulle rovine di Rafah”. Lo riporta il “Times of Israel”. E cita proprio la definizione di “città umanitaria”.
Furiosi dal Qatar hanno dichiarato che si opporranno in tutti i modo anche perché una delle clausole per la creazione della città è che i Palestinesi della Striscia di Gaza (tutti!) vi entrino e non ne escano più. Né vivi né morti). Inizialmente il nuovo campo di concentramento che proprio chi li ha subiti vorrebbe legalizzare – è lì che capisci che la storia, a certa gente, non ha insegnato un cazzo – dovrebbe ospitare circa 600mila palestinesi che vivono nella zona di Mawasi, sulla costa, già sfollati da altre zone della Striscia. Dopo lo screening per essere sicuri che non vi siano agenti di Hamas tra loro (chissà con quali metodi verrà effettuato lo screening), e dopo esservi entrati, ai Palestinesi verrà impedito di uscire.
E a pensare male si fa peccato ma raramente ci si sbaglia, come insegnava qualcuno che stava assai meno a sinistra di quanto stia io.
(8 luglio 2025)
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