di Effegi
Le vie della laurea sono infinite, soprattutto se le percorri la domenica. Il Fatto Quotidiano ha messo le mani sul libretto universitario della ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, e ne è uscito un quadro degno di una sceneggiatura surreale, che l’ANSA cita, riprendendo il quotidiano di Travaglio.
E’ naturalmente polemica. Per anni, infatti, si è pensato che la Calderone avesse due lauree. Poi è saltato fuori che era solo una. Ma ora sorgono dubbi anche su quella. Il prestigioso titolo in “Gestione Aziendale” le è stato conferito dalla Link Campus University di Roma, ex “Libera Università di Malta”, nota più per le sue lauree lampo che per l’austerità accademica.
Consultando il suo libretto, il Fatto ha scoperto che la ministra aveva un ritmo da velocista olimpionica:
- Esami dati a coppie, nello stesso giorno, fatto perlomeno inconsueto.
- Cinque esami sostenuti di domenica, giorno in cui l’università era chiusa. Ma quando si ha talento, perché lasciarsi limitare dal calendario?
- Un percorso di studi che sembra essersi svolto in un universo parallelo. La Laurea triennale manca all’appello.
Casualità vuole che, mentre la Calderone studiava alla Link, suo marito Rosario De Luca fosse nel consiglio di amministrazione dell’ateneo. E che qualche anno dopo, sotto la presidenza della ministra, l’ente previdenziale dei consulenti del lavoro abbia sborsato 15 milioni di euro per ristrutturare gli immobili della Link. Poi, è ancora l’inchiesta de Il Fatto a riportarlo, risulterebbero pagati solo 850 euro su oltre 6.000 dovuti.
Se la storia fosse confermata sarebbe una scoperta: risolvere con stile il problema della laurea obbligatoria per fare il consulente del lavoro, iscriversi a 46 anni, laurearsi a 51 con qualche domenica di troppo e un portafoglio quasi intatto. Questo se la storia fosse confermata.
Il Fatto ne sembra certo. Tanto che, libretto alla mano, parla di una laurea facile, presa quasi gratuitamente anche se in un’Università privata, dove il marito della titolare del dicastero sedeva nel cda. Le opposizioni sono già saltate sul carro, forse chiederanno l’ennesima dimissione, il circo della politica inconcludente continuerà, e non sapremo forse mai se le cose sono davvero andate così o no.
Nel frattempo è ancora Il Fatto a citare la nota congiunta dei deputati Arturo Scotto, Valentina Barzotti e Franco Mari, rispettivamente capogruppo Pd, M5S e Avs, che recita “Chiediamo al presidente Rizzetto la convocazione urgente della Commissione lavoro per audire la ministra Calderone e il Rettore dell’Università degli studi Link”. La nota prosegue poi scrivendo che “Le rivelazioni del Fatto Quotidiano segnalano incongruenze e conflitti di interessi nel percorso universitario della Ministra. Finora non conosciute. Il curriculum di un esponente del governo è una cosa seria. Pretendiamo trasparenza e verità innanzitutto in Parlamento”.
Si attendono sviluppi. Nel frattempo la ministra, via social, ha scritto: “Quanto agli esami sostenuti nel fine settimana, è la normalità in caso di corsi dedicati agli studenti-lavoratori”.
Tre anni di università mentre lavoravo e mai un’esame di domenica o di sabato. Certo erano altri tempi. Oggi siamo tutti più moderni. E la modernità non rende la ministra colpevole prima delle indagine che sono diritto di ogni cittadino.
(22 marzo 2025)
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