Chiusi i valichi di frontiera del Libano con la Siria, con Israele che invia rinforzi al confine, i ribelli jihadisti non fanno marcia indietro. L’obbiettivo è rovesciare il regime di Assad il cui futuro si presenta fosco. Tutto questo mentre i numerosi raid dei russi che provano a tagliare la strada alle milizie islamiste anti regime di Bashar-al-Assad non riescono nell’intento: i ribelli continuano ad avanzare verso Damasco dopo avere preso il controllo di Hama.
Raid siriani e russi hanno ucciso 20 civili vicino Homs, secondo informazioni fornite dall’Osservatorio siriano per i diritti umani con il ministro degli Esteri siriano Bassam al-Sabbagh abbaia alla luna denunciando presunte “interferenze regionali e internazionali” nel suo Paese, che mirerebbero a “dividere” la regione: non si deve essere accorto che i ribelli islamisti lo stanno andando a stanare. A lui e al suo presidente. Per non parare di tutti gli altri.
Maggior acume del ministro degli Esteri di al-Assad lo dimostrano i funzionari governativi che stanno lasciando “i palazzi governativi a Suwayda”, provincia meridionale. Le forze russe hanno bombardato il ponte Ramstan sull’autostrada M5 che porta da Hama a Homs. Lo scrive Al Jazeera che cita una notizia fornita all’agenzia Reuters da un ufficiale siriano.
(6 dicembre 2024)
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