di Daniele Santi
Non siamo tra coloro che augurano al governo Meloni, quello che è stato votato dal 44,4% del 66,7% che è andato a votare, quindi non espressioni di tutti gli Italiani, espressione della quale la destra si riempie la bocca; auguriamo invece a Meloni e al suo governo di stare dove stanno così da dimostrare definitivamente e una volta per tutti che le destre di questo paese non sanno governare, al di là delle miracolistiche promesse elettorali.
Meloni è per ora impegnata a tranquillizzare la stampa di questo paese che la guarda con simpatia – praticamente tutta – assicurando che il suo governo “durerà”: posto che se ne riparlerà a marzo, e toccherà vedere in quali condizioni Meloni arriverà in quella data quando le misurecchie buttate lì perché non c’era altra scelta (e non ci sono altri soldi) arriveranno al capolinea. I suoi emissari, di Fratelli d’Italia, che quotidianamente la raccontano in televisione con i consueti diremo, faremo, avremo, troveremo stanno, anche mentre scriviamo, raccontando che nel 2024 ci saranno risorse per questo e per quell’altro, come se la campagna elettorale non finisse mai e come se non ci fosse una guerra alle porte, come se non ci fosse un dittatore che vuole farci a pezzi, se non ci fosse un prezzo dell’energia che sta uccidendo le imprese e come se questo prezzo dell’energia non influisse sulla produzione – un disastro in un’economia interconnessa della quale i Fratelli e le Sorelle d’Italia sembrano non avere contezza.
Insomma siamo ai soliti spot pubblicitari dei partiti di plastica che tre is megl che uàn che ci scambiamo persino gli esponenti da un partito all’altro, più uniti di così.
Per ora soluzioni all’orizzonte non ce ne sono, di strumenti per migliorare le condizioni del paese nemmeno. I Fratelli e le Sorelle d’Italia da televendita continuano a raccontare ai percettori del reddito ciò che faranno nel 2024 facendo finta di dimenticarsi che il reddito durerà otto mesi e prima del 2024 di mesi ce ne sono 12 (partendo dal primo gennaio), a meno che Meloni la miracolistica, più che la miracolosa, non abbia riscritto anche il calendario. Per ora o suoi vanno in televisione tentando di raccontare un futuro riscrivendo il presente. Un presente fatto di una manovra economica alla quale non credono nemmeno loro.
(29 novembre 2022)
©gaiaitalia.com 2022 – diritti riservati, riproduzione vietata
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)