di Giovanna Di Rosa
E’ iniziato lo show delle destre che son tutte una promessa ma poi, nei fatti, i conti sono quelli della serva, o della badante. Dipende di quale delle tre destre si osservi. Non c’è da aspettarsi la sfuriata del Codacons per capire dove sono andati a parare i gèni dell’economia che già hanno dato prova di cosa sia per loro fare il meglio nel tristemente noto anno dello spread a 522,8 punti: era il 2011. Per quelli che non c’erano.
Dunque dopo i miracoli e il benessere e tutti le soluzioni possibili della campagna elettorale che ha portato Meloni a conquistare il 26,1% dal 66% di italiani che è andato al voto, ora fanno i conti con la canna del gas: prima misura la riduzione di due punti del cuneo fiscale già varata dal governo Draghi, ma dandone un terzo alle aziende (non sia mai che dalle parti di Bonomi si muoia di fame) e scherzetto ai lavoratori dipendenti che perderanno così tra 62 e 152 euro in busta paga nel giro di un anno.
Welcome to the real world [cit.], recitano i bene informati. E sono sempre loro che a proposito dell’azzeramento dell’Iva su pane, pasta e latte parlano di un risparmio annuo stellare: ben 22 euro e quindi di “misura mediatica che non produce reali vantaggi”. Che sia l’inizio della fine della luna di miele col governo garbatelliano?
Ma le misure fantasiose, perché ci vuol fantasia, sono lì sotto gli occhi, pronte a far morire gli italiani dalle risate. Perché mentre si sgonfiano anche le promesse di Salvini sulle cartelle esattoriali (niente condoni, ma stralcio fino a mille euro e sconto per quelle superiori) spunta persino la tassa sulle consegne a domicilio, dicasi Amazon Tax, che il buon Bezos troverà il modo di scaricare sui consumatori attraverso un rialzo dei costi dei servizi offerti.
Ecco a voi il vero volto del governo del popolo: quello che racconta qualsiasi cosa in campagna elettorale e poi, non potendo mantenere le promesse impossibili, s’inventa la qualunque perché a forza di promettere poi ci si dimentica persino di tracciare una via da seguire. Ad avercela, una via da seguire, che non sia il perseguimento del potere per il potere, in perenne fase nostalgica, conservatrice e autarchica.
(19 novembre 2022)
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