di Daniele Santi
E’ francamente una delle uscite più comiche che il M5S abbia riservato negli ultimi giorni, nonostante pretenda di essere politicamente minacciosa; ricorderete, voi che siete colti, il passo dalla Trilogia della Fondazione di Isaac Asimov laddove Salvor Hardin diceva: “La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci”. Ecco, il grillismo dev’essere più o meno a quel punto lì se un senatore, scrive il Corriere, il senatore Ettore Licheri, riesce solo ad uscirsene con un “Guai a sottovalutare Conte, guai a sottovalutare i 5 stelle. Chi lo ha fatto nel passato se ne è pentito dolorosamente” che non è nemmeno una minaccia adulta (oltre ad essere politicamente inconsistente) e poteva essere fatta dopo la trombatura dalla Commissione Esteri.
Se il mandato che cerca Conte è quello dà libertà di minacciare il governo di fargli passare la vita dentro un amplificatore di dolore [cit.] non è nemmeno una minaccia: e chiama soltanto una risposta possibile che sarebbe un “Chi vi credete di essere?” che il cinema di Alberto Sordi ha declinato in tutti i modi possibili, molto prima che certa piccola politica italiana scegliesse di esporsi al ridicolo da sé, senza nemmeno accorgersene, credendo di essere autorevole, con toni da dittaturella che non riesce nemmeno ad essere autoritaria.
Da ciò che è dato sapere dalle alte sfere pentastellate ciò che oggi andrà a chiedere Conte è “rispetto” per il M5S e per le sue idee (quali? quelle che cambiano tutti i giorni, quelle che sono già cambiate tutti i giorni o quelle che cambieranno tutti i giorni?) e ci andrà con il “pieno mandato” del M5S che dopo l’uscita di Di Maio – con i suoi 61 che eran giovani e forti ha preso le distanze da Grillo e società politica – non ha più nemmeno i numeri per potersi incazzare, figurarsi se ha quelli per dare un pieno mandato.
Ciò che la politica che la politica la fa, piaccia o no, e la sa fare, sta dicendo a Conte è: “Decidi dove stare e assumi le conseguenze della tua decisione portandoti dietro il Movimento” perché questo fa un dirigente di partito, poi parlano le urne. Ma il Conte post due governi è fritto e l’unica cosa che ha dimostrato con decisione da quando Renzi ha trombato anche il suo secondo governo dirigendosi a Draghi, e di non decidere nulla.
Questo è il M5S, baby.
(4 luglio 2022)
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