di Paolo M. Minciotti
Il giovane 16enne ha commesso l’errore di uscire con alcune amiche e una bandana rainbow legata allo zaino per celebrare la Giornata contro l’Omofobia: tanto è bastato a scatenare la furia dello zio, che pare abbia agito su indicazione del padre del giovane, che lo ha aggredito, pestato a sangue, gli ha rotto quattro costole e, per placare il suo odio maschilista portatore d’ordine, c’ha tenuto a gridargli nei denti che “in famiglia non si vogliono ricchioni”.
Soltanto l’intervento della madre ha placato la furia dell’uomo e ha permesso al 16enne di salvarsi. L’aggressione è avvenuta all’aperto, mentre il 16enne stava camminando con le sue amiche e ha iniziato a pestarlo pare aiutato da altri tre energumeni che, nonostante tentasse di scappare, l’hanno preso di peso, riaccompagnato a casa e gli hanno detto. “Ora muori a casa”.
Non ci sarà l’aggravante omofoba ad inasprire la pena contro i quattro, e forse contro il padre; non ci sarà quindi un processo giusto perché la giustizia è costretta ancora a fare i conti con le lentezze e i pregiudizi dei partiti. Nel frattempo giovanissimi che vogliono vivere la loro vita vengono massacrati di botte dai rappresentanti della buona famiglia tradizionale. Vive l’Italie.
(19 maggio 2022)
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