di Giancarlo Grassi, #politica
La grande statura politica del Che Guevara de Noantri, quello che va imbronciato in televisione come se gli avessero rubato il giochino, si è manifestata nell’ultima dichiarazione di lontanissimo sapore politico, quando Di Battista ha dichiarato “Mi piacerebbe molto, quasi in maniera sadica – tra virgolette, politicamente sadica – che (Draghi) fosse candidato da tutti i leader di partito al Quirinale e poi trombato nel segreto dell’urna”.
E’ risaputo che Di Battista non voleva Draghi a Palazzo Chigi – perché a Di Battista la competenza gli fa una pippa, anzi sembra provocargli un certo fastidio – e la sua dichiarazione non nasconde nemmeno che, è un’opinione, a Di Battista importa più il proprio punto di vista che il destino dell’Italia. Lui poi ricorda, dice, “una serie di storture che ha fatto Draghi da Presidente della Bce, da Governatore della Banca d’Italia, da Direttore Generale del Tesoro”, ma si dimentica di dire quali e di contestarle nel merito.
Ma è del tutto irrilevante.
E’ solo parte dell’articolato intervento di Alessandro Di Battista a Controcorrente su Rete 4; uno dei suoi tanti indimenticabili, per varie ragioni, interventi che potrete cercarvi sul web per rivedervelo se vorrete. Noi, da parte nostra, ne abbiamo parlato fin troppo.
(20 settembre 2021)
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